martedì 30 maggio 2017

#6 chiacchierata emozionale con Dinastia

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Maurizio Musumeci in arte Dinastia: Cantautore/Rapper siciliano


G: Ciao Maurizio! Come stai? Anche se forse, considerando tutti i viaggi che stai facendo grazie alla musica, la domanda più giusta da fare è DOVE stai? (uahah)

M: (eheheh) ...sto bene e mi trovo nella mia terra attualmente..la bedda Sicilia!

G: Se non sbaglio, oltre alla tua terra, la Sicilia è anche fonte d'ispirazione per te

M: Assolutamente si...sai..penso spesso al fatto che se 20 anni fa non avessimo fatto ritorno in Sicilia (prima abitavo in Toscana con la mia famiglia), oggi non ci sarebbe stato nessun Dinastia...

G: Ah sì? Non sapevo di questo tuo momento di vita toscano ma non pensi che magari Dinastia ci sarebbe stato lo stesso ma magari semplicemente in modo diverso?

M: no...penso che ci sarebbe stato un Maurizio con altre passioni...Tornare in Sicilia inizialmente ci fu costretto...avevamo perso tutto in un'alluvione a Vada (vicino Livorno) e dovemmo scendere nuovamente giù e ricominciare da zero...quegli anni lì andavo alle elementari, e a quell'età i bambini sono dei bastardelli talvolta e ti discriminano se non vesti come loro o non hai il giocattolo figo...io avevo una cartella grigio topo e non venivo invitato alle feste di compleanno mai...quando vidi mio cugino più grande preso da questa strana forma d'arte, il writing, mi avvicinai per emularlo e di conseguenza per sentirmi parte di qualcosa...da lì a poco conobbi il rap e fu in quel momento che trovai la mia vera valvola di sfogo...tornando alla tua domanda per risponderti, in Toscana stavamo bene...e penso che non ci sarebbero mai stati i presupposti per avvicinarmi al rap..con questo non voglio dire che il genere è adatto agli sfigati..ma che con me ha avuto questa presa

G: In pratica il rap è stato per te una valvola di sfogo ... Come per tanti ... Forse (quasi) tutti. Per quanto riguarda il tuo ritorno in Sicilia forse è stato un bene perché poi "guardando il sole e guardando il mare" hai scritto una delle tue canzoni più belle. Ci sono stati dei momenti in cui hai pensato "ma chi me lo fa fare?"

M: certo che si...i momenti sono tanti ma sono un ottimista e credo che proprio quando pensi che il gioco non vale la candela che tutto si fa più figo e che mollare sarebbe da codardi...per ogni traguardo raggiunto c'è sempre un tot di amaro in bocca è quell'amaro che da sapore alla vittoria

G: Ma lo sai che questo tuo ottimismo si sente? Perché tu sei una sottospecie di "scacciapensieri" umano e sembra quasi che le tue canzoni scrollino di dosso i pensieri personali di tutti noi ... Maurizio compreso. È come se descrivendo questi pensieri poi si alleggerisse il carico di chi ascolta e questa è una caratteristica che non hanno tutti. Però adesso ti chiedo: c'è un  pensiero/problema che ancora non sei riuscito a scacciare con una canzone?

M: penso spesso al futuro...ed è una visione appannata...è un pensiero offuscato...non riesco a fare nessun pronostico su dove sarò, che sarò, come sarò e se ci sarò sopratutto...sarà dettato dal fatto che odio programmare e vivo il presente affrontando tutto al momento...

G: Filosofia carpe diem. È un buon modo di affrontare la vita. Seguendo questa scia di ottimismo ... Quali sono i primi cinque artisti che ti vengoni in mente e con cui hai collaborato che ti hanno lasciato, e se vuoi dimmi anche il perché, un ricordo positivo?

M: il primo artista con cui ho collaborato è Paolo Miano, un cantautore catanese...conoscerlo mi aprì un mondo inesplorato fino a quel momento...facevo hip hop e da buon testa dura avevo molte barriere...quella collaborazione, apparentemente leggera, mi diede diversi input e abbattè tutti i muri...il secondo artista è Fio Zanotti...con lui ho scoperto come si fa la musica...entrare in studio e comporre...se pensi al fatto che quest'uomo è non un arrangiatore ma l'Arrangiatore per eccellenza, che ha firmato metà e più della discografia italiana, il fatto di averci collaborato 2 anni in studio è stata un esperienza da pelle d'oca...poi ti faccio il nome di Morgan ICS...un rapper che o lo ami o lo odi...non ci sono mezze misure...con lui ho collaborato a diverse canzoni ed è stato come se ci avessero separati dalla nascita per la naturalezza con cui lo facemmo...un altro nome è quello di Francesco Guasti, un cantante fiorentino a cui ho avuto il piacere di coscrivere una canzone che è arrivata sul podio a Sanremo quest'anno...quei giorni a Firenze ho capito quanto è bella la musica...parlare di musica, respirare la musica...infine il quinto nome in realtà è un collettivo..sono i miei ultimi...la mia band, la mia seconda famiglia...da loro ho imparato a unire le forze, a condividere una gioia tanto quanto una tristezza...a ridere di gusto...

G: Insomma ti sei creato una "crew" di amici per tutta Italia! (uahah)

M: Già la fortuna di girare ti porta a conoscere tanta gente..e oggi più o meno in tutta italia so che ho un amico dove andare a  prendere un caffè

G: Questa è una cosa bellissima perché vuol dire che hai lasciato qualcosa in ogni posto che hai visitato e che le tue parole sono sempre in circolo e ... A proposito di "parole in circolo" ... Sai che secondo me non potevi scrivere (o in questo caso co-scrivere) una canzone con un titolo diverso? Perché da come scrivi, senza punti o virgole, sembra davvero che tutto quello che dici faccia parte di un discorso continuo, di un fiume che non s'interrompe mai, di qualcosa che circola continuamente. È un caso oppure ho interpretato bene il tuo approccio alla scrittura?

M: Hai colto nel segno

G: Quante soddisfazioni che ti ha portato quella canzone ... Hai già altri artisti a cui affidare i tuoi versi?

M: Diciamo che forse in futuro sentirete qualche altra canzone che porta dentro i miei versi, cantata da qualche artista in gamba...attualmente mi sono posto solo un vincolo con tutti: scrivo per tutti a condizione che il brano non venga presentato a Sanremo...l'anno prossimo se proprio ci deve essere un brano firmato da me su quel palco voglio essere io quello a cantarlo...

G: Penso che sia una richiesta più che accettabile. È ora che sia Dinastia a calcare quel palco e mi piace il tuo approccio al festival perché vuol dire che ne apprezzi l'importanza storica e non lo disprezzi solo per moda. Perché per me disprezzare il festival ormai è davvero una moda ...

M: E' l'ultima cosa italiana che ci rimane in musica...il resto sono solo talent copiati da altri paesi...con tutto il rispetto per i talent, che poi ne ho fatto pure uno, ma quel palco lo ambisco da tanti anni...ogni anno arrivo tra i 60 selezionati..quest'anno indirettamente c'ero anche io come autore su quel palco..ma non mi basta...voglio salirci e fare casino insieme ai miei ultimi!

G: Ti auguro di riuscirci e speriamo ti facciano arrivare ultimo! Sia per coerenza col nome della tua band e sia per lo stereotipo "arrivare ultimi a Sanremo porta bene! Vedi Zucchero e Vasco ..." (uahah)
Ovviamente è una battuta quest'ultima ma, scherzi a parte, ora una domanda devo fartela per forza: Qual'è la tua canzone preferita di Sanremo?

M: "Gianna" di Rino Gaetano e "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini

G: Due canzoni meravigliose! Ora però mi è venuta in mente una cosa: Riguardo allo scrivere canzoni per altri artisti quanto è difficile cucire un abito lirico che non indosserai tu?

M: In realtà non è difficile...ti da tanti stimoli...mi piace l'idea di veicolare messaggi attraverso gli altri...cercare di esprimere con parole mie pensieri di altri...ho molto rispetto degli interpreti...ecco perchè preferisco ci sia un dialogo prima...per capire il loro mondo e cercare di dare qualcosa che sia adatto a loro...ma il tutto è davvero divertente

G: Anche perché poi una canzone, una volta uscita, diventa delle persone e quasi scompare il ruolo di chi l'ha scritta perché inizia ad avere una vita propria e che durerà quanto il pubblico vorrà farla vivere. È un grande atto di fiducia affidare i tuoi versi a qualcun'altro ma c'è una canzone, un verso o anche solo una semplice rima di altri che avresti voluto scrivessero per te?

M: "Chinatown"....invidia, odio, amore, verso questa canzone che rappresenta, rima dopo rima, la mia vita....maledetto Capa!

G: Capa è un genio. Uno dei migliori artisti che possiamo vantarci di avere in Italia. A pari merito con Mannarino e tanti altri! Comunque anche tu hai una bella capigliatura tanto quanto Caparezza eh! (uahah) Scelta, emulazione o puro caso?

M: No c'è una storia dietro ai capelli lunghi che non sono pronto a raccontare (ahah)

G: (uahah) ok allora meglio mantenere il segreto ancora per qualche anno! Così magari quando scriveranno la biografia di Dinastia avranno qualche mistero da svelare! A proposito ... non mi hai detto come mai hai scelto "Dinastia" come nome d'arte anche se, a dire il vero, sono io che non te l'ho mai chiesto (uahah) perciò lo faccio ora: Come mai hai scelto Dinastia come nome d'arte?

M: Lo scelsi 20 anni fa quasi...avevo 10 anni e lo scelsi perché suonava bene..oggi spero che Dinastia suoni bene per tutti (ahah)

G: Suona bene suona bene! Ma quindi non c'è un segreto nascosto dietro questo nome ... è solo per un fatto di suono?

M: Si..sarei un bugiardo a dire il contrario..quando do questa risposta so che delude le aspettative ma viva l'onestà, no?

G: Assolutamente! Anzi ... preferisco la verità che una lunga storia inventata per rendere più interessante un nome scelto magari per pura casualità. Anche perché poi si sente la sincerità nelle canzoni. La musica ha la caratteristica di far capire chi è onesto col pubblico e chi no e, fino a canzone contraria, tu hai sempre cercato (per quel che ho visto e sentito) di stringere un legame di sincerità e di rispetto con chi ti ascolta e penso che questo approccio regali risultati positivi

M: Lo spero sempre

G: Vorrei salutarti con una domanda che sembra banale ... ma pensaci un secondo prima di rispondere perché non lo è affatto!
Dopo tutte queste soddisfazioni, questi viaggi, queste collaborazioni Maurizio può dire (in questo momento) di essere veramente felice?

M: Siamo al 70%  che non è poco...mancano delle cose..ma va bene così

G: Il bello della vita forse è anche non avere la totale felicità a portata di mano ... Alla fine più la salita è ripida più soddisfacente sarà guardare il panorama una volta arrivati in cima non credi?

M: Assolutamente si..sai che palle una vita senza incazzature (ahah)

G: Appunto! (uahah) Grazie per questa bella chiacchierata!! Il tuo ottimismo è contagioso! Alla prossima!

M: Grazie a te.


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


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