venerdì 19 maggio 2017

#1 chiacchierata emozionale con Tyrone Nigretti

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Tyrone Nigretti: Autore di Fattore H (ed. Rizzoli 2015), Recensore presso Spettakolo.it e blogger su: https://tyronetyr.blogspot.it


G: Ciao Tyrone ... Týr ... o entrambi? Non ho ancora capito chi è il creatore e chi è la creazione ...

T: Allora, Týr è la mia parte più istintiva, ma allo stesso tempo giusta. Non so dirti chi è la creazione di chi esattamente, sarei più propenso a dirti che si completano, che uno non può vivere senza l'altro. Come spiego anche in Fattore H, il mio primo libro, Týr è la parte di me che è libera da ogni tipo di condizionamento possibile.
Týr era, nella mitologia norrena, il Dio della guerra ed anche della giustizia. Non solo ha un nome che potrebbe essere abbreviazione del mio, ma la sua storia personale è molto simile alla mia: lui perse un braccio in battaglia contro un lupo, io ho perso l'uso di un braccio a causa dell'ictus. Entrambi poi siamo guerrieri

G: Chiaro. Diciamo che (metaforicamente parlando) uno compensa l'arto mancante dell'altro. Non conoscevo questa storia di Týr sai? pensavo davvero fosse una semplice abbreviazione del tuo nome invece dietro a quello pseudonimo si nasconde molto di più. Un personaggio che diventa alter ego, una penna con cui scrivere forse meglio o forse semplicemente senza vincoli.
Per quanto riguarda il tuo primo libro è stato per te un passo importante ma ... lo slalom della società è ancora in atto vero?

T: Assolutamente sì, non si finisce mai (ahah). Fattore H, Slalom di un disabile nella nostra società non è semplicemente un libro autobiografico di un ragazzo disabile, bensì un vero tentativo di trovare dei punti in comune tra "il mondo dei normodotati" e "quello dei disabili". L'hip hop mi ha aiutato molto in questo. Per tornare più specificatamente alla tua domanda ti dico che lo slalom nella società secondo me lo fanno tutti, disabili e non, per questo è importante trovare dei punti di contatto. Sarò sempre grato all'hip hop per questo

G: Concordo con te sul fatto che tutti (senza esclusione di gente) abbiamo a che fare ogni giorno con il nostro "slalom personale" in questa società ad intermittenza emotiva. E' un poco come il tempo a Bologna in questi giorni: sole, pioggia, sole, nuvolo, sole ma l'importante è appunto (come dicevi tu) trovare dei punti di contatto e a tal proposito la musica (come l'arte in generale) danno davvero manforte. Com'è il tempo a Milano (uahah)?

T: Vedi? Ecco un altro punto di contatto, il tempo fa lo spiritoso (ahah). Sí, la musica e l'arte danno manforte. La scrittura ha proprio cambiato la mia vita,  il mio modo di pensare, di rapportarmi con gli altri ed ha aumentato la mia autoefficacia rendendomi, ai miei occhi, una persona migliore

G: Vale la stessa cosa per me per quanto riguarda la scrittura quindi ti capisco benissimo. In qualche modo fortifica l'anima versare inchiostro su metri e metri di carta. A proposito di Milano, arte e artisti: Ho sentito l'ultimo disco di Fibra e di Bassi e meritano entrambi moltissimo a mio avviso

T: Meritano molto, sono entrambi dei dischi maturi e sono delle ottime fotografie che mi fanno capire che sto invecchiando (ahah), scoprii Bassi Maestro grazie a Fibra. Entrambi li conobbi  in giovane età. Risentirli ora, nonostante i nuovi progetti di entrambi, mi fa riflettere sul passato, e ridendo e scherzando la loro musica mi ha accompagnato per quasi dieci anni

G: Anche io sono tanti anni che ascolto Fibra. La prima canzone sua che ho sentito (se non ricordo male) è stata "non crollo" perchè l'avevano inserita in una compilation di Groove magazine ed io lo compravo quasi sempre. Hai mai pensato di scrivere una canzone per qualcuno?

T: Mi era stato proposto di scrivere una prosa che poi sarebbe diventata una canzone... Ma poi non se ne è fatto nulla. Mi piacerebbe molto scrivere un libro a quattro mani, tu ci hai mai pensato? (Ahah)

G: Lo sai che ci ho pensato (uahah). Comunque sì sarebbe una sfida interessante scrivere un libro a quattro mani ma, se ci pensi, anche scrivere una canzone per qualcuno è quasi come scrivere un libro a quattro mani. Anzi ... forse è più difficile perché devi riuscire a trovare dei versi adatti ad una voce ed un tipo di attitudine che non sempre è simile alla tua. Ammetto però che forse il bello non è tanto nello scrivere una canzone, un libro o una poesia quanto nello scrivere e basta. Qui si torna al punto di prima. La scrittura è davvero un'arma potente ... e pure a doppio taglio

T: Assolutamente, son d'accordo. Personalmente credo che quando si ama  una forma d'arte, qualsiasi essa sia, si sia portati ad amare solo lei veramente. Senza poter scendere a compromessi. Sembra gelido come punto di vista, ma è quello che provo, e le emozioni hanno il diritto di essere anche socialmente non accettabili. Per chi non è artista comprendere questo è difficile

G: Certo che non si può scendere a compromessi. E' come quando trovi la donna giusta per te: sai che è quella e te ne innamori senza compromessi, ma, se, però, forse. Si passa troppo tempo a dire su troppe cose "mi piace ma ..." che quando riusciamo a trovare quello che ci fa dire "mi piace" punto sia giusto lasciare che ci prenda anima e corpo. Poi ovvio che questo discorso non vale per tutto. Ho generalizzato ma pur sempre riferendomi all'arte che in questo momento è l'argomento della nostra conversazione

T: Io mi lascio prendere anima e corpo da ciò che scrivo. Ho avuto problemi per ciò che ho scritto in passato: la mia famiglia non voleva che parlassi pubblicamente di ciò che per molto tempo mi ha fatto molto male, la ragazza che mi ha respinto, di cui ero innamorato, mi ha detestato dopo aver scoperto il mio racconto dei fatti. Ma ci sono anche lati positivi: il rispetto delle istituzioni, l'Aler (ente case popolari) che dopo aver letto il mio articolo sulla loro inefficienza nel ripararmi il servoscala a casa, si è precipitata a sistemare la situazione, gente che mi chiede di uscire e non mi tratta più da sfigato, perché, cazzo, 'sta cosa della scrittura, mi ha dato gioia di vivere, e si vede

G: Questa è una cosa davvero molto bella. E' un bel traguardo e sono sicuro che tutta la fatica poi viene ripagata una volta che arrivano certe soddisfazioni. Quindi possiamo dire che oggi Tyrone e Týr sono felici?

T: Felici no, credo che la felicità sia a priori irraggiungibile. Diciamo sereni. Mi sentirò felice il giorno in cui non dovrò più scrivere per poter essere sereno

G: Grazie per la bella chiacchierata. Buona fortuna per il tuo "slalom"!

T: Grazie a voi per l'opportunità. Ciao a tutti.


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


Nessun commento:

Posta un commento