giovedì 25 maggio 2017

#4 chiacchierata emozionale con Lorenzo Sirani Fornasini

Conversazione emozionale di Gianpaolo Buonafede con Lorenzo "lollo" Sirani Fornasini: Musicista/Compositore/Arrangiatore di Bologna. Bassista della band "HavenLost", partecipante al progetto "Bridgend Project", diplomato con Higher national Diploma presso Music Accademy, in basso rock all'accademia AFM John Bonham di Bologna, laureando in Bass to Rock.


G: Ciao Lorenzo sei in forma? Come sta il tuo basso elettrico?

L: tutto bene dai e tu? Ah lui è sempre carico!

G: Bene dai grazie. Ormai gira e rigira hai passato tre quarti di vita con il tuo strumento. Ti ricordi la prima volta che vi siete incontrati?

L: Allora, la prima volta che ho incontrato il mio compagno di viaggio è stato praticamente 20 anni fa, 19 esattamente, avevo 6 anni: andai a trovare i miei zii, ci fecero visitare la casa e vidi per la prima volta, nello studio di mio zio, un basso. Subito ne fui colpito e attirato. Da li a pochi anni presi la mia prima lezione di basso (ovviamente a 6 anni è impossibile suonare il basso, date le dimensioni eheheh). E da quel momento non ci hanno più separati

G: Allora hanno ragione quelli che dicono che il primo (vero) grande amore non si scorda mai? Se poi dopo un lungo corteggiamento si riesce pure a conquistarlo la vita è decisa. Da quel girono ti sei detto "voglio diventare un bassista" e ce l'hai fatta!

L: Si certo, è vero! Per me col basso è stato più un colpo di fulmine. A dire il vero io da piccolino volevo diventare batterista, però poi da quel giorno è cambiato tutto. Però vabbè non mi sono allontanato molto (eheheh). Sì, sono un bassista, ma non si finisce mai di imparare. Io, rispetto ai grandi sono ancora un'unghia del mignolo del piede, la strada è ancora lunga ma molto dolce

G: Sempre musicista sei! (uahah) basta che non ti chiamino chitarrista ... se no ti offendi! Esiste ancora questa simpatica "diatriba" tra chitarristi e bassisti?

L: (Ahahaha!) Beh esiste più che altro per prendersi in giro tra musicisti. Io credo che ognuno, all'interno di una band, orchestra quartetto ecc sia importante e indispensabile a modo suo. Quindi una vera e propria "diatriba" non esiste e non credo sia mai esistita. Però è simpatico credere che ci sia per scherzare tra amici e musicisti

G: Assolutamente. Concordo con te. Però questi diciamo battibecchi fanno bene secondo me perché creano un ambiente goliardico intorno al progetto e certe volte alleggeriscono il carico di stress che ruota intorno alla realizzazione di un progetto. Penso che lo "stress dell'artista" sia ancora un forte motivo di discussione per certe persone. Come quando dici che per lavoro fai musica e subito dopo ti chiedono "sì ma di lavoro vero?". Tu come la vivi questa cosa del dimostrare che fare musica (ad un certo punto) diventa un lavoro vero e proprio?

L: Eh esatto. Beh si un po' di alleggerimento di tensione fa sempre bene, in qualunque lavoro credo ma in quello del musicista ancora di più. Purtroppo in questo paese il senso del lavoro del musicista è ancora molto estraneo ma non credo di dover dimostrare nulla a nessuno (ehehe!!). No vabbè a parte gli scherzi è molto frustrante dover sempre spiegare il vero lavoro del musicista alle persone che non ci sono dentro o ad artisti in generale, come magari pittori o scrittori è molto frustrante dover sempre spiegare il vero lavoro del musicista alle persone che non ci sono dentro o ad artisti in generale, come magari pittori o scrittori

G: Io toglierei il molto. E' estraneo e basta. Perché non si rendono conto di quanto lavoro ci sia dietro un singolo suono. Sentono una canzone e tutti pensano "posso farlo anche io non ci vuole niente" e allora perché non si fanno tutti avanti?

L: Più che altro mi sento sempre dire "Eh ma che cosa fai il musicista a fare se non suoni mai in giro". Il problema è che l'80% delle persone non sa che ci sono lunghe sessioni di studio di registrazione, di studio personale, preproduzione, preparazione delle coreografie e tutto. Quindi è molto difficile spiegare alle persone cosa vuol dire essere musicista. Però quando poi vieni citato su La Repubblica arrivano le soddisfazioni!

G: ... e le soddisfazioni sollevano sempre lo spirito. Però mi ha colpito questa cosa che hai detto sul fatto che non capiscano il lavoro del musicista addirittura pittori e scrittori e per un semplice motivo: anche loro fanno qualcosa di artistico nella vita e dovrebbero essere i primi a capire le sensazioni di chi ha messo la vita a disposizione dell'arte. E' un poco come sentirsi soli in un certo senso non credi?

L: Beh si, l'artista in se è sempre un po' solitario, però se la tua arte, la tua musica ti accompagna nei tuoi viaggi mentali, spirituali e artistici non si è mai soli. Poi ovviamente ci sono sempre persone che ti stanno vicino e ti sostengono (almeno nel mio caso)

G: Questo è importante. Però è strano ... ci sono così tanti artisti al mondo che è brutto pensare ci sia solo la "via solitaria" come via possibile. Proprio perchè al mondo gli artisti sono tanti pensi che ci sia meritocrazia nella musica in questo caso italiana?

L: Purtroppo la musica non va molto bene in Italia perchè appunto ci sono personaggi che dicono "posso farlo anche io non ci vuole niente" quindi consegnano prodotti scadenti, a basso prezzo. E i musicisti che lavorano e ci vivono di quello si sentono dire dai gestori "Ah ma loro mi fanno le cover di Ligabue a 50 euro in 5 prendo loro, tu mi chiedi troppo per musica indipendente". Nella musica diciamo delle "Major" quindi Sony, Warner ecc invece è un po' strano. C'è sempre purtroppo un discorso di raccomandazione ecc, però credo che nonostante quello se uno arriva a quei livelli, tiene botta e va avanti anche se raccomandato un minimo deve aver studiato e sapere quello di cui sta parlando

G: Quindi tu non escludi la possibilità di firmare con una major? Da ciò che dici non hai quel disprezzo velato che hanno quasi tutti (nell'underground) nei confronti di quest'ultime ... o sbaglio?

L: Beh diciamo che come tutti direi che se una Major mi facesse una proposta di contratto io ci penserei ben 50 volte prima di rifiutarlo. E no io non ho assolutamente disprezzo per le Major e non credo che i miei colleghi debbano averne. Purtroppo le Major devono seguire le tendenze del paese in cui sono stanziate. Sony, Warner ecc in Italia purtroppo devono seguire i gusti degli italiani (dico purtroppo in ambito al mio genere assolutamente non perchè i gusti degli italiani siano strani, anche se a volte lo penso ahahahah), come la Nuclear Blast tedesca segue i gusti di tendenza dei tedeschi. Quindi si, le Major sono delle boe dove uno deve puntare ad arrivare a mio parere e con questo non voglio fare il moralista dicendo "Ah si  tutti fuori dall'Italia, paese di merda". L'italia è il paese più bello del mondo. La patria dell'arte

G: E' bello trovare qualcuno che ammette di non avere paura a diventare commerciale (uahah). Scherzo ovviamente.

L: Beh dal momento che tu vuoi "vendere" la tua musica o la tua arte diventi commerciale è comunque un nostro modo di vivere e tu lo sai bene (eheh!)

G: Sì decisamente (uahah). Per quanto riguarda l'Italia meno male che non sono l'unico a pensarla così! L'Italia è veramente la patria dell'arte però, purtroppo, se n'è dimenticata.
Vedo un oceano di artisti, un mare di invenzioni creative, un cielo di progetti con delle basi solide ma ... non mi pare di vedere una vera e propria valorizzazione di questo patrimonio artistico ed ovviamente parlo di quello ancora da scoprire e non di quello già scoperto. Tu ti senti valorizzato, spronato o anche solo aiutato a fare musica diciamo dall'Italia?

L: Beh allora come musicista in Italia ci sono molte agevolazioni, scuole, negozi ecc diciamo che la musica non è fuori dall'Italia assolutamente no. Io sono anche un appassionato di musica classica e quello è un patrimonio nostro italiano che ci invidiano e ci imitano in tutto il mondo. Purtroppo in italia non c'è molto la cultura del Rock e del Metal, quindi si in quel ambito non sono molto aiutato dall'Italia ma non credo che sia colpa sua. E' un po' come il cibo! Se vivessi in un altro paese come magari le Americhe non avrò mai una cultura culinaria come in Italia o in Francia. quindi li è solo questione di cultura credo

G: Sì in effetti forse hai ragione. Probabilmente è un discorso che andrebbe fatto solo riguardo ad un certo tipo di musica e non a tutta la musica in generale. Ora che ci penso il pop italiano è aiutato tantissimo dai programmi televisivi, dalle radio, dai giornali ecc ecc ... mentre il metal (il tuo genere), salvo alcuni casi, sembra quasi fare paura ... ma perché secondo te?

L: Esatto e ultimamente ho anche notato molta più apertura in questi ultimi 10 anni. Prima degli anni 2000 nelle canzoni pop era difficilissimo trovare riff aggressivi, chitarre distorte ecc, ora invece basta sentire i Negramaro, loro hanno molti riff comunque tendenti all'hardrock con ovviamente parti tipiche pop italiano. si molti programmi radio giornali ecc danno una gran mano al pop e questo è un bene perchè è comunque la nostra cultura. Per il metal in Italia purtroppo per me è soprattutto un discorso religioso. Passerò per il blasfemo ma purtroppo la Chiesa ha una fortissima influenza sull'arte in Italia e di sicuro il metal con suoni duri aggressivi, voci cantate in Growl e Scream, ricordano i demoni alla Chiesa. Purtroppo come abbiamo le cose belle della nostra cultura abbiamo anche questa chiusura mentale inculcataci dalla chiesa. Purtroppo loro agiscono sulle major, perchè io parlo con molte persone e molti musicisti e ci sono tantissime persone che adorano e ascoltano metal, quindi ci sarebbe anche la gente che finanzierebbe il metal in Italia, me compreso

G: In effetti ci sono tantissime serate di gruppi metal (penso) in tutta Italia e forse è come dici tu o forse molto più semplicemente le persone non sono ancora pronte del tutto a questo genere. Anche il rap fino a poco tempo fa non era ben visto mentre ora è uno dei generi predominanti nel panorama italiano anche se, speriamo di no o speriamo di sì (dipende dai casi), forse è soltanto un fuoco di paglia

L: Infatti delle aperture nel mondo musicale italiano ci sono state, però purtroppo il rap è un genere comunque "giovane" in confronto al metal. Credo che il rap si sia fatto la sua strada molto bene, adeguandosi alle culture dei paesi in cui si è formato e non lo vedo come un fuoco di paglia in Italia. Comunque ridendo e scherzando sono quasi 30 anni che il rap gira in Italia. Poi io purtroppo sono un po' ignorante sul genere ma partendo dagli Articolo 31 negli anni 90 fino ad ora con lo stesso J-Ax non ci ha mai abbandonato, ovviamente è un rap diverso dal rap americano. Ma se fosse come il loro non avrebbe fatto successo qui in Italia! Il Rap italiano comunque è nostro è nostra invenzione e dobbiamo esserne "orgogliosi". Comunque molti Big hanno provato a portare il rock e metal nel mondo italiano come i Litfiba, Timoria anche gli stessi Negramaro, ma comunque purtroppo si sono dovuti adeguare alla cultura e alle chiusure ecclesiastiche

G: Quindi è vero che a qualche compromesso bisogna per forza scendere per fare musica ad un livello più alto? Facendo sempre un discorso italiano ...

L: Certo! Sia in Italia ma anche all'estero, tutte le Major o case discografiche di alto livello ti danno compromessi, vedi solo i Guns'n'roses, loro si detestavano l'uno con l'altro ma per la Major loro dovevano continuare assieme e così è stato fatto. Tutt'al più che stanno facendo una riunione inutile a mio parere. Se non vuoi farti dare dei paletti o se non vuoi giungere a compromessi nei livelli alti devi o aprirti una etichetta o casa discografica tua e riuscire ad arrivare il loro irraggiungibili livelli o fare come Burzum, un cantate Black metal norvegese il quale si è fatto una nomea seguendo fin troppo alla lettera gli ideali del Black metal andando tra l'altro in prigione svariate volte

G: Questo discorso dei paletti e compromessi delle major mi fa venire in mente il video della canzone "still waiting" dei Sum 41 te lo ricordi?

L: Onestamente no (eheheh) vado subito a vederlo

G: (uahah)

L: Ecco a proposito dei Sum41 loro nonostante siano sotto Major sono riusciti a fare ciò che meglio volevano, sbeffeggiando magari anche le Major stesse

G: In pratica sono rimasti fedeli a loro stessi ma, non per essere complottista, come facciamo a sapere che non sia stata proprio la major a suggerire ai Sum un atteggiamento del genere che pare sbeffeggiare le major? (uahah)

L: Sicuramente è così, però sono andato a sentire molto tempo fa dei loro demo (non ricordo neanche come feci a trovarli) e onestamente non erano diversi da quello che sono ora. Poi sicuramente le Major c'hanno marciato sopra, però credo che sia farina dei loro sacchi! Magari mi sbaglio eh! (ehehe)

G: O magari no! (uahah) ma quindi tu punti a questo? A fare musica ad un livello alto ma senza compromettere quello che sei? So che sembra una domanda stupida ma in realtà penso che invece molti siano disposti (restando in tema) a cambiare un poco se stessi per arrivare prima ... o arrivare e basta ...

L: Beh diciamo che io vorrei portare la mia musica in giro e magari riuscire a camparci, però non credo di essere disposto a cambiare il mio progetto per raggiungere il successo assoluto. Sicuro non sono ipocrita, e se viene una Major da me Lorenzo Sirani Fornasini e mi dice che c'è Fedez o Arisa che hanno bisogno di un bassista o vengo a sapere di un provino per uno di loro due come bassista lo vado a fare di corsa! Ovviamente io sono un musicista, la musica è bella tutta. Poi io sono uno che adora il metal e il mio progetto primario è metal, ma credo che se uno come me che studia da tanti anni si lascia scappare un'occasione come andare a suonare con un Big anche se non del tuo genere sia un pazzo, nel senso buono del termine. Io non punto al successo assoluto, ma punto a vivere di musica in tutto per tutto!

G: Assolutamente. Le occasioni vanno colte al balzo e come dici tu sarebbe davvero stupido rifiutare certe opportunità. Dalle tue parole si percepisce chiaro e tondo che la tua vita è basata sulla musica e mi piacerebbe sapere a quantificare la tua passione: Quanto ti piace suonare da zero a dieci?

L: Si può dire 100? (ehehehe)

G: Certo che sì. E' la risposta che mi aspettavo! (uahah) E sapresti descrivere la musica di Lorenzo Sirani Fornasini usando una sola parola?

L: Hmm... Non saprei, direi però Amore

G: Grazie per aver scambiato queste quattro chiacchiere con me. E' stato un piacere. Buona giornata!

L: Grazie a te! Anche per me è stato un piacere! Ciao e buona giornata anche a te!


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


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