venerdì 19 gennaio 2018

ANNO NUOVO

di Gianpaolo Buonafede

La notte levigata
dalla promessa di un anno migliore.
Forzata
forviata
dalle catacombe del genere umano.
L'anima spezzata
separata dal corpo
è un sussulto di sillabe
e passa dalle tue parti
per darti il bacio della buonanotte
per leggerti qualche storia
di quelle a lieto fine
con cavalieri
draghi
principesse da soccorrere
rincorrere
e tutto quel darsi da fare
darsi da amare
in fondo sei tu
Amore mio
come seta sul petto
luce nel viso
onde nel via vai quotidiano.
Sono quel tipo di uomo
che vorresti al tuo fianco
o solo tessuto fragile
in decomposizione
che si appresta
lentamente
a sciogliere i nodi emotivi?
Sputami addosso quei baci
quella salsedine cardiovascolare
e fai la lista della spesa.
Ti comprerò tonnellate di vita
di respiri
perfino una soffice amaca
su cui sdraiare quelle gambe di tela
di carta bianca
liscia
tutta da scrivere.
Non sia mai che si dica
a chi passa dalle tue parti
che ti sei presa il ragazzo ideale
idoneo alla tua brillantezza...
Preferisco si dica
a chi passa dalle tue parti
che ti sei presa un ragazzo
fine
con tutti i suoi difetti
i suoi battibecchi interiori
e una dannata voglia di viverti
ora
tra l'anno vecchio e l'anno nuovo
senza risparmiare nessun tipo di affetto.
Perfetto.

Disegno di Alessia Santangeletta
(pennarelli e china)

mercoledì 19 luglio 2017

#9 chiacchierata emozionale con Ydoom

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Alessio Costa in arte Ydoom: Rapper della provincia di Firenze


G: Ciao Alessio! Come va? Sto ascoltando in questo momento il tuo pezzo MDD e mi chiedevo quali sono i tuoi Artisti preferiti ... Ce ne sono che ispirano più di altri le tue rime e il tuo stile?

A: Ciao frate, tutto normale, ormai ho smesso di chiedermelo, tu?
I miei artisti preferiti principalmente sono Mezzosangue, Salmo, Axos, Desto, 16 barre..loro sono quelli che ascolto più frequentemente tra i rapper italiani..e soprattutto salmo che considero uno dei più completi come artisti..mi ha influenzato abbastanza soprattutto nella scelta di sound..per le rime e quindi la scrittura cerco e sto cercando di trovare un mio stile..

G: Ti ho fatto questa domanda proprio perché ho notato riferimenti vocali e sonori allo scenario vocale e musicale di Salmo. E' quasi come se MDD fosse la tua S.A.L.M.O. con le dovute differenze e con le motivate somiglianze. Una cosa che mi ha colpito è la tua voce. Sembra quasi di sentirti soffrire e quindi sorge spontanea la domanda: Cosa ti fa soffrire?

A: In effetti in tutta sincerità MDD è un R&B e sia come tempo e strumenti ha preso spunto a S.A.L.M.O..
Naturalmente nemmeno paragonabile ad una sua sola barra.. ho davvero troppo da imparare ma ho davvero voglia di farlo..
Mi fa piacere che ti abbia colpito la voce, e ti ringrazio do molta importanza al timbro, se fai caso gli artisti che ascolto hanno in comune tutti la voce grave e cupa..
Ci sono tante cose che più che soffrire non sopporto, potrei farti una lista nera.. cerco di scrivere tutto  questo nei testi..non sopporto nemmeno me stesso.
Poi mi faccio prendere dalle situazioni e scrivo per liberarmi.. MDD è stata scritta in un periodo parecchio strano..

G: E come mai non sopporti te stesso? Non pensi che la musica sia un ottimo mezzo per esorcizzare certe paure e che aiuti a rendere più sopportabili i lati di noi che non sopportiamo?

A: Certo sono d'accordo al 100%
La musica è sfogo..è accettazione e descrizione della propria realtà..
Forse mi sono espresso male..non sopporto talmente tante cose e persone, che a volte sopporto poco anche me stesso..ma essenzialmente sto bene con il mio essere io..
sono un lunatico bipolare (ahah)

G: Ah ok non avevo capito io (uahah). Capisco il tuo punto di vista però nella vita (purtroppo) ci sarà sempre qualcosa o qualcuno che ti darà fastidio quindi mi sa che avrai sempre spunti nuovi per le tue rime! (uahah) Toglimi una curiosità: Cosa vuol dire il tuo nome d'arte?

A: Nono mi ero espresso male..
Ecco la cosa positiva è quella..ahah infatti non faccio altro che scrivere e archiviare scrivere ed archiviare, anche se penso di avere una decina di testi pronti per il prossimo progetto già in fase di sviluppo..
Ydoom al contrario è moody cioè lunatico..perché è una mia caratteristica e anche perché sono amante della notte e il buio, non mi piace il giorno.
In realtà anche Ghast completa ydoom come nome

G: La notte da sempre ispira poeti, cantanti, Artisti in generale ma anche il giorno penso abbia il suo fascino. Alla fine completa il quadro. Senza giorno non c'è notte e viceversa quindi non pensi che sia altrettanto importante raccontare anche l'altra faccia della medaglia nelle canzoni?

A: "Io penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno" lo scrisse Van Gogh in una lettera ad un amico..e sono d'accordo con lui ma anche con te..
Esatto il bianco ed il nero..la luna e il sole..penso sia importante raccontare la verità del tuo essere nelle canzoni..se racconti la tua verità puoi avere anche tutti contro, ma non sarai mai contro te stesso, contro la tua coscienza..ed è quello fondamentale..
È risaputo che al mondo non siamo soli e attirerai alla fin fine solo chi può  ascoltarti e non sentirti soltanto..

G: Assolutamente! Raccontare il tuo essere nelle canzoni è fondamentale poi il seguito si formerà dopo in base ai gusti di chi ascolta. Mi è piaciuta la tua citazione a Van Gogh e mi ha fatto venire in mente la canzone di CapaRezza, uno dei miei preferiti, dal titolo "mica Van Gogh" e ti chiedo: se dovessi attribuire la tua musica ad un pittore questo pittore sarebbe Van Gogh o qualcun'altro?

A: Beh CapaRezza anche se non rientra nei miei generi ma oggettivamente è un Genio! Mmh non saprei darti una risposta però se potessi darti più nomi sicuramente ti farei quelli di munch, di Van Gogh, di Goya e Friedrich.. Sono tra i miei preferiti

G: E se dovessi attribuire la tua musica ad un poeta chi sceglieresti?

A: Mmh non saprei mi sento non degno a fare questi nomi..si staranno tutti rigirando nella tomba..ahah però penso Charles Baudelaire..

G: Anche io stavo pensando a lui. Ovviamente il mio era solo un modo per cercare di capire quale tipo di atmosfera creativa caratterizza il tuo universo musicale perché per me nessuno, ripeto nessuno, potrà mai paragonarsi ad Artisti di tale portata. Però accostare ciò che facciamo al mondo di Artisti diversi forse aiuta a focalizzare meglio il punto a cui vogliamo arrivare ... Poi l'identità deve essere sempre e comunque personale e nella tua musica, nonostante i riferimenti citati prima, è presente. Poi devo dire che oltre alla tua caratteristica vocale e al tuo modo di raccontare quello che vivi ... Un punto di forza delle tue canzoni sono i beat! Come è iniziata questa collaborazione tra te e il tuo socio?

A: Sisi avevo capito quale era il tuo intento..e non sai quanto sono d'accordo..
Vedi non è un caso che tu pensassi a lui..io penso che al mondo nulla è caso tutto è collegato da sottilissimi fili..la realtà beh quanto vorrei parlare di lei..forse è anche questo che mi tormenta il fatto di essere consapevole che mai saprò tutto, nessuno saprà tutto,ma ho davvero voglia di sapere e di conoscere..
Si anche i beat per me sono assai importanti..una buona base riesce a far arrivare il messaggio in modo più efficace..
BassReaper è un produttore di bass music, un fratello che ho conosciuto nel 2013, per caso durante una forca a scuola (ahah) è del mio stesso paese..a mio parere davvero è molto forte ed è una persona umile ci troviamo davvero bene..
Stiamo cercando di trovare un nostro timbro anche a livello musicale e speriamo che con questo nuovo progetto i risultati siano dimostrati..
Privilegiamo sonorità elettroniche anche se io sono un amante anche del rock del punk rock e del metal..

G: Ah sì? Quali sono i gruppi/Artisti di quel genere che ti piacciono di più?

A: Prima di ascoltare rap ascoltavo questi generi..punk rock suicidal tendencies, I blink 182, bowling for soup, metal i miei preferiti sono gli slipknot però ascolto anche qualche cosa degli slayer e dei korn, poi va beh i professori della musica rock in generale nirvana e Pink Floyd anche se da piccolo anche gli U2 roba più leggera ahah
Ho sbirciato ed ho visto che oltre a scrivere anche tu fai qualcosa con questo genere o sbaglio?

G: Sì mi son sempre divertito a contaminare il rap con altri generi pur avendo fatto anche dischi meno (passami il termine) crossover ... Forse il mio disco che è piaciuto di più è stato quello con più generi musicali all'interno che andavano ad influenzare l'impronta rap. Poi considera che sono uno che ascolta tutta la musica.
Da quel che posso intuire leggendo il tuo/vostro prossimo lavoro sarà un ulteriore passo avanti quindi, concedimi uno spoiler, dobbiamo aspettarci anche contaminazioni punk, metal, rock o affini?

A: Me ne sono accorto..prima stavo leggendo qualcosa di tuo e mi piace molto..
Mmh sarà da vedere dipende da come ci prende davanti al pc però abbiamo già fatto un pezzo drum and bass"psychosis" e la dnb riprende "concedimi" un pizzico dal punk..anche se tutt'altra cosa.. però diciamo di sì, toccheremo un po' tanti generi, modernizzati in chiave elettronica..
Si può dire che il nostro genere è non avere un genere ma come ho detto prima un nostro timbro personale e riconoscibile inteso proprio come impronta

G: Sì questo si percepisce. In pratica prendete influenze esterne e le rivisitate in chiave personale. Questo è un bene secondo perché è quasi come alimentare continuamente l'evoluzione di questo genere no?

A: Si esatto e diciamo che è anche una sfida personale riuscire a fare un qualcosa di diverso..è un circolo..

G: Grazie per questa bella chiacchierata! Buona fortuna per i tuoi progetti futuri! Ciao!

A: Grazie mille a te.. Buona fortuna anche a te per tutto. A presto!


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta

venerdì 30 giugno 2017

IL TASTO CANCELLA

di Gianpaolo Buonafede

Il blocco note è pieno di te.
Porta il tuo nome
ascolta le tue parole
e racconta quello che senti.
Che poi te sono io
ed io sono te.
Leggo tutti i versi che hai scritto
e forse ti ritrovo.
Ad essere sincero
da quando ci siamo uniti
non ti ho mai veramente persa
ma fa niente
facciamo finta che sia così.
In fondo è bello ritrovarsi
una volta ogni tanto
quando ci vien voglia di amore.

Comunque il blocco note è qui.
È ancora intatto
e c'è abbastanza memoria
per nuove emozioni digitali.
Ho lasciato tutto com'era.
Giusto una spolverata al PC
perché non si sa mai
metti che all'improvviso ritorni
non voglio mica farti arrabbiare di nuovo.
Lo so che non sopporti la polvere.

Ieri notte mi è caduto l'occhio
-forse non l'ho retto abbastanza-
sulla tua prima poesia.
Quella che parla della tua vita
da quando ti sei laureata
a quando sei partita per vedere il mondo.
Infatti è proprio lì
nel mondo
che ci siamo incontrati la prima volta.
L'ho letta con foga di leggerla
e mi ha fatto piangere un poco.
Avrei voluto cancellare tutto
riscriverla da capo
ed aggiungere che mi hai fatto del male.
Quando sei partita hai cambiato finale
e la storia non è più come prima.
Ti amo.
Forse ti amerò sempre
ma vorrei modificare davvero quella prima poesia.

Peccato che il tasto cancella
del computer dei miei ricordi
si sia rotto nel secondo trasloco.

AAA cercasi nuova memoria
magari più ampia
e non di soli trent'anni.
Va bene anche usata
che massimo la formatto.

Fatto.
Di che cosa stavo parlando?

Disegno di Alessia Santangeletta
(matite)


martedì 20 giugno 2017

#8 chiacchierata emozionale con I Pensieri Di Una Pesca

Chiacchierata emozionale con Elisabetta Fonseca in arte I Pensieri Di Una Pesca: Poeta/scrittrice di Taranto


G: Ciao Elisabetta! Come stai? Avrei una piccola curiosità: leggendo il tuo "monologo con una S." mi è venuta in mente una canzone ovvero "mi sono rotto il cazzo" del gruppo Lo Stato Sociale ... Coincidenza o ispirazione?

E: Ciao Gianpaolo, questa mattina un po' a rilento dato che finalmente siamo arrivati al sabato di una lunga settimana e soprattutto di un periodo pieno di impegni. Questo finalmente è il primo weekend di relax! La canzone de Lo Stato Sociale è da sempre per me la colonna sonora di certi periodi, ma non di quel monologo. Non so, sarà per il fatto che quest'anno mi sono dedicata anima e corpo al teatro, ma ho scritto quella cosa di getto e di impulso, mentre camminavo e riflettevo sul termine "speranza" e immaginando di essere da sola sul palcoscenico davanti alla platea. La speranza è una bella cosa, ma a volte è un po' S. È stata la fotografia di un momento ormai lontano

G: Una volta mi son permesso di scrivere che "la speranza è l'ultima a gioire" e forse, dopo ciò che mi hai appena detto, anche l'ultima a far gioire. Però non pensi che sperare aiuti sempre e comunque? Mi spiego ... Quando sei sul palcoscenico che sudi per imparare le battute a memoria o anche solo per interpretare il personaggio che rappresenti in quel momento ... la speranza di arrivare sempre più in alto non ti sprona a dare sempre il meglio di te?

E: Certo, assolutamente. Anzi in certi periodi è la sola cosa che ti fa andare avanti. A volte ti fa cadere, perchè sperare di arrivare sempre più in alto a volte può comportare dei piccoli incidenti di percorso, ma alla fine credo che ognuno di noi abbia sempre dentro di sé quello scrigno magico pieno di oggetti preziosi e magici in grado di conferirti i poteri per rialzarti e andare avanti. Prima quando dicevo "è stata la fotografia di un momento", è proprio perchè sono ritornata a sperare per fortuna. Chi ha imparato a conoscermi sa benissimo quanto sia testarda (ed è forse il complimento più bello che mi possano fare)

G: Sei testarda! Così ... volevo farti un complimento! (uahah)
In realtà devo ammettere che leggendo quello che scrivi forse questa testardaggine si avverte sai? Perché sembra quasi che le tue parole vadano sempre a finire sull'argomento "ricerca di qualcosa" che sia un piacevole amore, un viaggio, una sensazione, una poesia ben riuscita o anche solo un semplice abbraccio però mi chiedo: Quanto c'è di vero e quanto c'è di romanzato in quello che scrivi? I pensieri di una pesca è Elisabetta che scrive di Elisabetta oppure Elisabetta che interpreta momenti di vita di altri che scruta vivendo?

E: Belle domande, molto molto interessanti e su cui forse ci dovremmo sedere al tavolino di un pub e ordinare almeno un paio di birre per affrontare tutti gli argomenti (ahah). Cercherò di riassumere. A 16 anni scoprii un album che mi fece innamorare "In direzione ostinata e contraria" che mi fece innamorare di Faber. In esso sono contenute alcune delle più belle canzoni d'amore che io conosca, ma non è questo il punto. Credo che quella frase, racchiuda un po' il senso di questi miei 28 anni. Ho amato, sognato, vissuto sensazioni e continuerò a farlo perchè è vero non mi fermo mai. Una persona che mi ha amato tanto mi diceva sempre "tu sei una mina vagante" e non potevo non dargli ragione. Le parole mi aiutano a dar senso al mio non essere ferma e viaggiare in direzione ostinata e contraria, solo ovviamente se ne vale davvero la pena. Credo che in quello che scrivo, sul blog o tra le righe delle mie poesie ci sia praticamente tutto di me. Ne sono esempio i titoli che do ai miei componimenti come ad esempio "Il più bel bacio che tu mi abbia mai dato" oppure "Io, te e Genova Piazza Principe" (le stazioni ritornano sempre come fonte di ispirazione!)

G: Sì hai ragione sono argomenti che andrebbero sviluppati in molte ore di conversazione ... ci toccherà chiacchierare per due giorni che sarà mai? (uahah)
Scherzi a parte sai che stai parlando con uno che ha un preciso Artista che reputa il più grande di tutti ed è proprio De Andrè? Quindi capisco benissimo quello che dici e quando ti racconti attraverso le tue poesie, forse non te ne sei accorta, ma involontariamente stai parlando anche di altre migliaia di persone (anche di me) perché racconti la vita. Non importa che sia la tua piuttosto che quello di un altro perché è sempre vita e (per tornare al punto di partenza) finché c'è vita c'è speranza!
A proposito ... perché i pensieri di una pesca?

E: De Andrè è uno di quei punti di riferimento che si impara ad amare forse la prima volta che t'innamori seriamente di qualcuno e poi da li scopri la sua poetica e ti ci puoi solo innamorare a tua volta e farla tua. Io scrivo poesie d'amore e l'amore si sa, seppur in misura e maniera diversa, è qualcosa che ci accomuna e ci fa sentire vivi nel bene e nel male. Io scrivo per me stessa, per "stare a galla" (e dato che anche tu scrivi, lo sai meglio di me!), ma anche per fare un regalo a chi si trova ad essere protagonista delle mie rime sparse. E' un mio modo di comunicare e vivere i sentimenti. Quanto ai pensieri di una pesca, è buffo ma è ispirato sempre a quella persona che mi chiamava "mina vagante". Diceva sempre che io ero come una pesca, dolce e morbida sotto la buccia ma che in realtà nasconde sempre dentro di sé un nocciolo duro che a volte è davvero inaccessibile. E devo dire che mi ritrovo particolarmente in questa immagine

G: Sì è una bella immagine quella della pesca ora che me l'hai spiegata! Per quanto riguarda le tue poesie ho capito il discorso ma per quanto riguarda le poesie di altri? Quali sono i tuoi poeti preferiti? Oltre De Andrè ovviamente ...

E: Pedro Salinas in primis, ma anche Cesare Pavese, Izet Sarajlic, Erri De Luca (in generale come scrittore), anche se ho iniziato con Baudelaire, Majakovskij...insomma i riferimenti son tanti. Ultimamente appezzo molto Catalano che è uscito dai canoni della classica scrittura poetica. Alcuni lo reputano solo un "poeta social" in accezione negativa. Per me invece non c'è nulla di male, anzi. La poesia è lo strumento che meglio si adatta e interpreta ogni momento storico. Altrimenti avrebbe forse Ungaretti scritto "Mattina"???

G: Penso proprio di no. Secondo me la poesia è proprio uno di quei campi in cui le parole (paradossalmente) valgono zero se sono limitate da certi (passami il termine) "stereotipi grammaticali". Catalano ha un modo tutto suo di scrivere, come anche Stefano Benni. Quando ho letto il suo libro "prima o poi l'amore arriva" ricordo che rimasi un momento quasi scioccato nel leggere una bestemmia. Però poi ci ho pensato ed indipendentemente dal fatto che piaccia o non piaccia leggere certe cose penso che quando qualcuno tenta di uscire dai canoni classici merita sempre la possibilità di una lettura. Catalano per me cerca di fare proprio questo: uscire dai canoni pur diventando lui stesso un canone. Perché ora, bisogna ammetterlo, è diventato un punto di riferimento.
Per la cronaca hai citato Ungaretti e pensa che la mia tesina della maturità (quando ripresi gli studi per diplomarmi) era basata tutta su di lui! (uahah)

E: Beh, hai citato un altro mio autore preferito, Benni. Credo che "L'amore passa" sia una delle più belle poesie d'amore contemporaneo che si possano citare  Ecco, ora mi hai fatto anche pensare alla mia tesina di maturità e ad un altro autore che per me è una fonte di ispirazione su racconti e romanzi. Nella mia tesina infatti c'era Calvino per cui nutro un'amore viscerale (soprattutto col suo libro "Gli amori difficili". Hai mai letto il racconto "l'avventura di un'automobilista (1967)"? Credo che sia una delle più belle storie d'amore che siano mai state raccontate. Te lo consiglio! Poi ormai chi mi conosce bene lo sa che cito sempre Italo (mi piace chiamarli per nome come se fossero i miei amici)

G: Fai bene a chiamarli per nome e a considerarli amici tuoi perché in fin dei conti lo sono. La fortuna è che sono quel tipo di amici che sostengono e non di quelli che ci sono solo quando fa comodo a loro.
Il libro no non l'ho letto e ammetto anche una colpa aggiuntiva: Prima quando dicevi che ti considerano una "mina vagante" avrei voluto farti una domanda riguardo il film ... ma non l'ho visto! Pensa che fortuna ... io che sono un grande amante del cinema ... devo parlare con te che citi nella tua pagina quel film ... e non l'ho visto! (uahah)
Toglimi un ultima curiosità: Sei felice? Perché io ti ho scoperta da poco lo sai quindi non ho letto tutto quello che hai scritto ma, per quel che ho letto, sembra quasi che dietro quel velo di malinconia che a volte traspare ci sia anche una grande forza e gioia ... non so se ho interpretato bene o male quello che ho letto ... però ho avuto questa sensazione ...

E: Mine Vaganti è uno dei miei film preferiti che contiene tantissime citazioni che altro non sono che riferimenti a ciò che penso sull'amore. Ecco perchè non perdo occasione per rivederlo e consigliarlo. Mi hai fatto una domanda da premio finale della lotteria. Ci sono momenti in cui lo sono, ad esempio in quest'ultima settimana lo sono stata due volte in due istanti precisi che porterò sempre con me.  Sono arrivata a concepire la felicità non come uno stato di quiete che pervade tutto per un certo periodo, piuttosto come brevi anfratti in cui riesci a far riposare il cuore e la mente e a vivere con un sorriso e col cuore che ti batte alla velocità della luce. La mia scrittura è spesso mossa dalla malinconia, lo ammetto. E qui devo fare un'altra citazione importante ossia quella di Luigi Tenco: "Perché scrivi solo cose tristi?" - "Perché quando sono felice esco". Ecco forse questa frase racchiude il senso di ciò che ho detto prima. Ho scritto anche cose in tanti momenti di felicità e che troverai sicuramente nel libro che sto cercando di pubblicare

G: Lo so che è stata una domanda difficile ... Ma te l'ho fatta proprio perché speravo in una risposta di questo tipo. Per quanto riguarda il tuo libro ti auguro di riuscire a pubblicarlo anche se, lo devo ammettere, non capisco perché siano (quasi tutti) così "apatici" nei confronti della poesia ... Non è che hanno paura che la poesia possa scoprire le loro fragilità? Supposizione ...

E: Non so se sia per questo, anche se penso che la poesia sia uno specchio: riflette ciò che hai dentro di te. Io credo che sia più desiderio di superficialità e cose leggere e si pensa che la poesia (purtroppo come ce la fanno studiare a scuola è così) sia qualcosa di pesante e antiquato, non al passo coi tempi o che abbia un linguaggio troppo difficile da poter essere compreso. Poi purtroppo c'è anche da dire che le ultime statistiche sugli italiani e il loro rapporto con la lettura non sono molto confortanti. Ma qui ritorniamo al discorso che facevamo all'inizio sulla "Speranza": ecco io in questo caso ne ho tanta, e spero ci sia il lieto fine

G: In realtà ... Se consideriamo tutti i post che vengono letti tutti i giorni da tutti quanti ... Che le persone ora leggano poco non è così vero! Semplicemente come dicevi tu si ha voglia di altro ...
Ma il tuo libro di cosa parla esattamente? Cioè ... Confutato che sicuramente (dato quello che mi hai detto prima) parla di te ... Ci sono anche argomenti che vanno oltre i pensieri di una pesca? O prima di raccontare di altro vuoi essere sicura di raccontare bene chi sei tu?

E: Il libro che sto cercando di pubblicare parla d'amore e soprattutto di "ogni raggio d'amore che mi ha attraversato in questi anni" e che ha fatto si che diventassi la donna che sono adesso. Può sembrare una banalissima frase da rivista patinata, trita e ritrita, in realtà racconta di un Elisabetta che c'era e di un  Elisabetta che si sta costruendo. E mi piace raccontare questo viaggio e questo percorso, proprio per quell'effetto specchio che credo abbia la poesia. Se anche una sola persona, si sentirà coinvolta da quello che ho scritto o riuscirà a provare una piccola fitta d'emozione, allora il percorso sarà giunto ad un buon punto (e non terminato). Mi piace condividere parti di me e sono pronta a tutto, soprattutto alle critiche

G: Non penso che sia banale. Come può l'amore essere banale? Mi avessi detto che il libro parla di politica, televisione o che ne so di gossip allora sì che poteva sembrare banale. Ma secondo me un libro che parla d'amore non può essere banale ... al massimo può essere noioso. In ogni caso basandomi su quello che ho letto di tuo fin qui non sembrerebbe il tuo caso quindi, ringraziandoti per questa bella chiacchierata, ti auguro di raggiungere tutti i traguardi che stai inseguendo! Detto questo, visto che sono le 13.40, buon appetito e buona giornata!

E: Se pensassimo un po' più all'amore credo che vivremmo tutti quanti decisamente meglio. Eh si, l'appetito inizia a farsi sentire. Ti ringrazio di questa bella e interessante chiacchierata "emozionale" e anche per il sostegno ai miei progetti futuri!


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta

venerdì 9 giugno 2017

#7 chiacchierata emozionale con Mattia Martulano

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Mattia Martulano: Fotografo bolognese


G: Ciao Mattia! Come te la passi? Stai lavorando a qualche nuovo progetto fotografico?

M: Ciao! Tutto bene grazie. Ho appena concluso un progetto per la realizzazione di un video con l'artista Riccardo Mazzy Masetti occupandomi della parte fotografica e attualmente collaboro con una rivista online che si chiama TUTTOROCK.IT

G: Insomma sei impegnatissimo! Mi fa piacere.
Sai cosa ho notato? Che tu sei diciamo specializzato in foto che riguardano gruppi e artisti in contesti principalmente live ... quasi come se l'arte fotografasse l'arte ... è solo per una questione lavorativa o è proprio una tua passione quella di raccontare, attraverso le foto, l'emozione di un concerto?

M: Intanto ti ringrazio e guarda io vario su tanti campi della fotografia ma per quanto riguarda la fotografia dei live riesco a trovare una valvola di sfogo e trasmettere ciò che provo io e gli artisti attraverso appunto la fotografia live

G: Questa tua ricerca di energia da trasmettere con le foto però non è una passione recente o sbaglio? Da quanto hai la passione per la fotografia?

M: Nono non è recente e la passione è nata nel 2009 quando iniziai a studiarla a scuola e da lì diventò un obiettivo

G: E durante questo percorso fotografico intrapreso nel 2009 c'è stato un momento che ti lasciato un ricordo particolarmente positivo? Uno scatto, un paesaggio, un concerto?

M: Un momento importante di questo percorso è stato il raggiungimento di alcuni obiettivi che mi ero prefissato: Il primo riuscire a fare delle mostre fotografiche presentando appunto i miei scatti e ciò che ho provato durante essi e il secondo, non meno importante, riuscire appunto ad entrare in una rivista online come TUTTOROCK che mi ha dato davvero tante occasioni di fotografare live sia gruppi underground ma con successo e sia gruppi molto più conosciuti nell'ambito dei concerti

G: In pratica uno scatto fatto per pura passione ti ha portato a fare di questa passione un lavoro. Pensi che in qualche modo la commercializzazione (passami il termine) delle tue foto possa in qualche modo influire sulla spontaneità di quest'ultimo?

M: Ma guarda io più che un lavoro la vedo come una passione e il semplice essere riuscito a mostrare le mie foto per me è già una vittoria

G: Penso che sia lo spirito giusto! La prossima mostra fotografica cosa riguarderà?

M: Ancora di preciso non lo so ma volevo puntare molto sulla natura e il paesaggio

G: Quindi uno spunto più classico? Perché non fare una mostra con scatti di gruppi che si esibiscono in luoghi particolari? (uahah)

M: Sì e sì. Magari! Se ne avrò l'occasione, molto volentieri

G: Ma toglimi una curiosità: Come nasce l'idea di una foto? Cioè ... tu cammini per strada, vedi un immagine, pensi che sia interessante e poi?

M: L'idea della foto nasce dal momento in cui vedi qualcosa che a te trasmette una sensazione come bellezza, stupore o amore per quello che fai. Come ad esempio quando fai le foto per strada e vedi gli artisti di strada che con passione mostrano al mondo ciò che sanno fare o essere

G: Quindi è una scintilla? Come quando ti viene in mente una rima, un riff o un dipinto?

M: Esatto proprio così

G: Quali sono i tuoi fotografi preferiti? Quelli che prendi come punto di riferimento?

M: Ma guarda di fotografi preferiti non ne ho nel senso che ognuno alla fine ha il suo stile ed un occhio diverso a livello fotografico.. però ammiro molto Annie Leibovitz la quale ha collaborato per anni con la rivista Rolling Stone

G: E tu? Come definiresti il tuo stile?

M: Mio ma pur sempre semplice e non copiato da altri più importanti

G: Quindi non ti identifichi in nessun genere? Si può dire che sei tutto e niente ... quello che la scintilla ti porta a fotografare in quel momento diventa il tuo stile ... giusto?

M: Esatto. Quello che per me mi da emozione scatto

G: E ti è mai capitato di fare per lavoro una foto che non avresti mai voluto fare?

M: Si forse una volta (ahah)

G: E si può raccontare? (uahah)

M: Meglio di no (ahahah)

G: Ok! (uahah) E invece c'è una foto di altri che avresti voluto scattare tu?

M: Ma onestamente una foto che vorrei fare è una la foto dei gaiser in Islanda

G: Bello! Ti auguro di riuscirci! Grazie per questa bella chiacchierata! Buona fortuna per tutto e alla prossima! Ciao!

M: Ti ringrazio e grazie a te per questa occasione! Alla prossima!


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


martedì 30 maggio 2017

#6 chiacchierata emozionale con Dinastia

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Maurizio Musumeci in arte Dinastia: Cantautore/Rapper siciliano


G: Ciao Maurizio! Come stai? Anche se forse, considerando tutti i viaggi che stai facendo grazie alla musica, la domanda più giusta da fare è DOVE stai? (uahah)

M: (eheheh) ...sto bene e mi trovo nella mia terra attualmente..la bedda Sicilia!

G: Se non sbaglio, oltre alla tua terra, la Sicilia è anche fonte d'ispirazione per te

M: Assolutamente si...sai..penso spesso al fatto che se 20 anni fa non avessimo fatto ritorno in Sicilia (prima abitavo in Toscana con la mia famiglia), oggi non ci sarebbe stato nessun Dinastia...

G: Ah sì? Non sapevo di questo tuo momento di vita toscano ma non pensi che magari Dinastia ci sarebbe stato lo stesso ma magari semplicemente in modo diverso?

M: no...penso che ci sarebbe stato un Maurizio con altre passioni...Tornare in Sicilia inizialmente ci fu costretto...avevamo perso tutto in un'alluvione a Vada (vicino Livorno) e dovemmo scendere nuovamente giù e ricominciare da zero...quegli anni lì andavo alle elementari, e a quell'età i bambini sono dei bastardelli talvolta e ti discriminano se non vesti come loro o non hai il giocattolo figo...io avevo una cartella grigio topo e non venivo invitato alle feste di compleanno mai...quando vidi mio cugino più grande preso da questa strana forma d'arte, il writing, mi avvicinai per emularlo e di conseguenza per sentirmi parte di qualcosa...da lì a poco conobbi il rap e fu in quel momento che trovai la mia vera valvola di sfogo...tornando alla tua domanda per risponderti, in Toscana stavamo bene...e penso che non ci sarebbero mai stati i presupposti per avvicinarmi al rap..con questo non voglio dire che il genere è adatto agli sfigati..ma che con me ha avuto questa presa

G: In pratica il rap è stato per te una valvola di sfogo ... Come per tanti ... Forse (quasi) tutti. Per quanto riguarda il tuo ritorno in Sicilia forse è stato un bene perché poi "guardando il sole e guardando il mare" hai scritto una delle tue canzoni più belle. Ci sono stati dei momenti in cui hai pensato "ma chi me lo fa fare?"

M: certo che si...i momenti sono tanti ma sono un ottimista e credo che proprio quando pensi che il gioco non vale la candela che tutto si fa più figo e che mollare sarebbe da codardi...per ogni traguardo raggiunto c'è sempre un tot di amaro in bocca è quell'amaro che da sapore alla vittoria

G: Ma lo sai che questo tuo ottimismo si sente? Perché tu sei una sottospecie di "scacciapensieri" umano e sembra quasi che le tue canzoni scrollino di dosso i pensieri personali di tutti noi ... Maurizio compreso. È come se descrivendo questi pensieri poi si alleggerisse il carico di chi ascolta e questa è una caratteristica che non hanno tutti. Però adesso ti chiedo: c'è un  pensiero/problema che ancora non sei riuscito a scacciare con una canzone?

M: penso spesso al futuro...ed è una visione appannata...è un pensiero offuscato...non riesco a fare nessun pronostico su dove sarò, che sarò, come sarò e se ci sarò sopratutto...sarà dettato dal fatto che odio programmare e vivo il presente affrontando tutto al momento...

G: Filosofia carpe diem. È un buon modo di affrontare la vita. Seguendo questa scia di ottimismo ... Quali sono i primi cinque artisti che ti vengoni in mente e con cui hai collaborato che ti hanno lasciato, e se vuoi dimmi anche il perché, un ricordo positivo?

M: il primo artista con cui ho collaborato è Paolo Miano, un cantautore catanese...conoscerlo mi aprì un mondo inesplorato fino a quel momento...facevo hip hop e da buon testa dura avevo molte barriere...quella collaborazione, apparentemente leggera, mi diede diversi input e abbattè tutti i muri...il secondo artista è Fio Zanotti...con lui ho scoperto come si fa la musica...entrare in studio e comporre...se pensi al fatto che quest'uomo è non un arrangiatore ma l'Arrangiatore per eccellenza, che ha firmato metà e più della discografia italiana, il fatto di averci collaborato 2 anni in studio è stata un esperienza da pelle d'oca...poi ti faccio il nome di Morgan ICS...un rapper che o lo ami o lo odi...non ci sono mezze misure...con lui ho collaborato a diverse canzoni ed è stato come se ci avessero separati dalla nascita per la naturalezza con cui lo facemmo...un altro nome è quello di Francesco Guasti, un cantante fiorentino a cui ho avuto il piacere di coscrivere una canzone che è arrivata sul podio a Sanremo quest'anno...quei giorni a Firenze ho capito quanto è bella la musica...parlare di musica, respirare la musica...infine il quinto nome in realtà è un collettivo..sono i miei ultimi...la mia band, la mia seconda famiglia...da loro ho imparato a unire le forze, a condividere una gioia tanto quanto una tristezza...a ridere di gusto...

G: Insomma ti sei creato una "crew" di amici per tutta Italia! (uahah)

M: Già la fortuna di girare ti porta a conoscere tanta gente..e oggi più o meno in tutta italia so che ho un amico dove andare a  prendere un caffè

G: Questa è una cosa bellissima perché vuol dire che hai lasciato qualcosa in ogni posto che hai visitato e che le tue parole sono sempre in circolo e ... A proposito di "parole in circolo" ... Sai che secondo me non potevi scrivere (o in questo caso co-scrivere) una canzone con un titolo diverso? Perché da come scrivi, senza punti o virgole, sembra davvero che tutto quello che dici faccia parte di un discorso continuo, di un fiume che non s'interrompe mai, di qualcosa che circola continuamente. È un caso oppure ho interpretato bene il tuo approccio alla scrittura?

M: Hai colto nel segno

G: Quante soddisfazioni che ti ha portato quella canzone ... Hai già altri artisti a cui affidare i tuoi versi?

M: Diciamo che forse in futuro sentirete qualche altra canzone che porta dentro i miei versi, cantata da qualche artista in gamba...attualmente mi sono posto solo un vincolo con tutti: scrivo per tutti a condizione che il brano non venga presentato a Sanremo...l'anno prossimo se proprio ci deve essere un brano firmato da me su quel palco voglio essere io quello a cantarlo...

G: Penso che sia una richiesta più che accettabile. È ora che sia Dinastia a calcare quel palco e mi piace il tuo approccio al festival perché vuol dire che ne apprezzi l'importanza storica e non lo disprezzi solo per moda. Perché per me disprezzare il festival ormai è davvero una moda ...

M: E' l'ultima cosa italiana che ci rimane in musica...il resto sono solo talent copiati da altri paesi...con tutto il rispetto per i talent, che poi ne ho fatto pure uno, ma quel palco lo ambisco da tanti anni...ogni anno arrivo tra i 60 selezionati..quest'anno indirettamente c'ero anche io come autore su quel palco..ma non mi basta...voglio salirci e fare casino insieme ai miei ultimi!

G: Ti auguro di riuscirci e speriamo ti facciano arrivare ultimo! Sia per coerenza col nome della tua band e sia per lo stereotipo "arrivare ultimi a Sanremo porta bene! Vedi Zucchero e Vasco ..." (uahah)
Ovviamente è una battuta quest'ultima ma, scherzi a parte, ora una domanda devo fartela per forza: Qual'è la tua canzone preferita di Sanremo?

M: "Gianna" di Rino Gaetano e "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini

G: Due canzoni meravigliose! Ora però mi è venuta in mente una cosa: Riguardo allo scrivere canzoni per altri artisti quanto è difficile cucire un abito lirico che non indosserai tu?

M: In realtà non è difficile...ti da tanti stimoli...mi piace l'idea di veicolare messaggi attraverso gli altri...cercare di esprimere con parole mie pensieri di altri...ho molto rispetto degli interpreti...ecco perchè preferisco ci sia un dialogo prima...per capire il loro mondo e cercare di dare qualcosa che sia adatto a loro...ma il tutto è davvero divertente

G: Anche perché poi una canzone, una volta uscita, diventa delle persone e quasi scompare il ruolo di chi l'ha scritta perché inizia ad avere una vita propria e che durerà quanto il pubblico vorrà farla vivere. È un grande atto di fiducia affidare i tuoi versi a qualcun'altro ma c'è una canzone, un verso o anche solo una semplice rima di altri che avresti voluto scrivessero per te?

M: "Chinatown"....invidia, odio, amore, verso questa canzone che rappresenta, rima dopo rima, la mia vita....maledetto Capa!

G: Capa è un genio. Uno dei migliori artisti che possiamo vantarci di avere in Italia. A pari merito con Mannarino e tanti altri! Comunque anche tu hai una bella capigliatura tanto quanto Caparezza eh! (uahah) Scelta, emulazione o puro caso?

M: No c'è una storia dietro ai capelli lunghi che non sono pronto a raccontare (ahah)

G: (uahah) ok allora meglio mantenere il segreto ancora per qualche anno! Così magari quando scriveranno la biografia di Dinastia avranno qualche mistero da svelare! A proposito ... non mi hai detto come mai hai scelto "Dinastia" come nome d'arte anche se, a dire il vero, sono io che non te l'ho mai chiesto (uahah) perciò lo faccio ora: Come mai hai scelto Dinastia come nome d'arte?

M: Lo scelsi 20 anni fa quasi...avevo 10 anni e lo scelsi perché suonava bene..oggi spero che Dinastia suoni bene per tutti (ahah)

G: Suona bene suona bene! Ma quindi non c'è un segreto nascosto dietro questo nome ... è solo per un fatto di suono?

M: Si..sarei un bugiardo a dire il contrario..quando do questa risposta so che delude le aspettative ma viva l'onestà, no?

G: Assolutamente! Anzi ... preferisco la verità che una lunga storia inventata per rendere più interessante un nome scelto magari per pura casualità. Anche perché poi si sente la sincerità nelle canzoni. La musica ha la caratteristica di far capire chi è onesto col pubblico e chi no e, fino a canzone contraria, tu hai sempre cercato (per quel che ho visto e sentito) di stringere un legame di sincerità e di rispetto con chi ti ascolta e penso che questo approccio regali risultati positivi

M: Lo spero sempre

G: Vorrei salutarti con una domanda che sembra banale ... ma pensaci un secondo prima di rispondere perché non lo è affatto!
Dopo tutte queste soddisfazioni, questi viaggi, queste collaborazioni Maurizio può dire (in questo momento) di essere veramente felice?

M: Siamo al 70%  che non è poco...mancano delle cose..ma va bene così

G: Il bello della vita forse è anche non avere la totale felicità a portata di mano ... Alla fine più la salita è ripida più soddisfacente sarà guardare il panorama una volta arrivati in cima non credi?

M: Assolutamente si..sai che palle una vita senza incazzature (ahah)

G: Appunto! (uahah) Grazie per questa bella chiacchierata!! Il tuo ottimismo è contagioso! Alla prossima!

M: Grazie a te.


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


lunedì 29 maggio 2017

UN BEL PANORAMA

di Gianpaolo Buonafede

E me ne andrò.
Sì.
Come se ne vanno
le belle stagioni,
certi amici d'infanzia,
certi amori falliti
e perché no certi dubbi.
Me ne andrò
e lascerò solo un sorriso
per dare manforte
a chi da sempre c'è stato.
Lo farò sottovoce,
perchè non voglio disturbarvi la quiete
e chiudendo le luci di casa
farò finta di niente,
finta di tutto,
per stupirmi strada facendo.
Me ne andrò
perchè sento la mancanza
di un certo tipo di mare,
cazzo che mare!
Quello delle nuove occasioni,
quello che non importa
il tempo rimasto spiaggiato ...
L'importante è tuffarsi di nuovo.
Rituffarsi per sentire l'acqua, il sole,
il sale, il cielo, le onde.
Sentire che qualcosa di buono
deve ancora arrivare
e che tutto il meglio che voglio
è a poche bracciate da me.
E quel meglio lo sento che è lei.
Sì è lei.
Quando mi dice che tutto passa.
Come arriva se ne va.
Quasi copiando le stesse onde
che tanto mi mancano adesso.
Ma forse è soltanto un momento,
una notte di dormiveglia arretrata,
un istante di malinconico senno,
un frammento di vita vissuta.
Però voglio andare.
Voglio almeno provarci.
Partire per poi ritornare
per guardarvi uno per uno,
senza esclusione di sguardi,
per dirvi che mi son ritrovato.
Per dirvi eccomi qui, davanti a voi.
Sono io. Davvero io.
E sono più forte, più vecchio, più non lo so.
Però guardatemi.
Guardatemi bene.
Sono sempre lo stesso eremita
ma forse anche altro.
Forse nient'altro.
Adesso accartoccio un pezzetto di carta
con scritto l'indirizzo del viaggio.
Lo scoprirete solo attraverso
i miei racconti confusi
dove son stato di bello. Di vero.

E ad un tratto mi sveglio.
Tu ancora dormi al mio fianco.
Alla fine dei conti che ho fatto
capisco che il viaggio migliore
lo sto già facendo.
Non so bene come chiamarlo.
Forse vita, forse amore,
forse soltanto avventura.
Che altro posso dire di più?
Guarda che bel panorama.


Disegno di Alessia Santangeletta
(matite)


#5 chiacchierata emozionale con Milo Franceschelli

Chiacchierata emozionale di Gianpaolo Buonafede con Milo Franceschelli in arte Piccolo Spazio Riflessioni aka La Bassa: Cantautore della provincia di Bologna


G: Ciao Milo! Come va? Senti mi chiedevo una cosa ... Ti ricordi come è nato il nome Piccolo Spazio Riflessioni?

M: Ciao tutto bene penso che sia nato nel 2008 quando ho iniziato a fare musica più' seriamente. Prima cazzeggiavo solo in cameretta ed e' nato influenzato da un nome composto tipo le luci della centrale elettrica che ai tempi mi sconvolse e la citazione di Vasco Rossi "piccolo spazio pubblicità". Mi ricordo così. Mi piaceva e mi piacciono i nomi evocativi che diano già un senso al progetto

G: Infatti Vasco Brondi è un artista che ti piace molto. Quali sono i tuoi riferimenti principali o comunque i tuoi Artisti preferiti?

M: Sono nato con il punk quindi gruppi tipo Blink 182, Green Day poi col tempo mi sono spostato sulla musica italiana. Artisti italiani che mi piacciono molto sono: Verdena, Calcutta (l'ultima scoperta), Le Luci Della Centrale Elettrica, Carboni e Cremonini

G: Insomma sei un contrasto tra musica con un impatto sonoro forte, quasi da pugno in faccia ed un tipo di musica più soft, quasi da carezza sul viso

M: Bravo una via di mezzo con del pop

G: Infatti nei tuoi pezzi spesso utilizzi questo contrasto tra forte e soft. Ovviamente soft nel senso buono del termine perché non sempre la musica leggera è così tanto leggera

M: Hai colto il senso. Io la chiamo altalena ed uno dei primi gruppi che la usavano i nirvana

G: E qui arriviamo a quello che forse è il tuo punto di riferimento più grande ovvero Kurt Cobain! E' ancora presente la sua influenza artistica in quello che scrivi/componi?

M: In passato no con il progetto la bassa penso di si o almeno in questi ultimi anni lo penso molto

G: Un altro elemento che compone il mondo di PSR è l'inchiostro. Volendo essere precisi non solo quello usato per scrivere ma anche l'inchiostro dei tatuaggi. Di questo passo tra qualche anno per sapere chi è milo basterà leggerti il corpo. Hai un tatuaggio tra tutti che ti rappresenta di più e uno che invece non senti più appartenere al cento per cento a quello che sei?

M: Quelli a cui sono più' legato sono i ritratti che ho sulla schiena e il logo della lego pero' non penso che siano un marchio per capire chi sono. Massimo pensi che sono un po fuori

G: Forse sei fuori o forse (semplicemente) hai così tante cose da dire che la penna e la musica non bastano quindi oltre alla carta e alle chitarre usi anche la tua pelle come tela per dipingere quello che sei, non sei o che sei solo a volte ... potrebbe essere?

M: No non credo. I tatuaggi sono una malattia, un vizio che ho da sempre ancora prima di iniziare a fare cose artistiche. Mi piace farli per il mio piacere personale tutto qui

G: Mi piace questo tuo essere così sincero. Potevi cavalcare l'onda della domanda e fare il (passami il termine) "filosofo della situazione" e invece mi hai risposto così, in modo diretto, smontando completamente il tutto (uahah)

M: (ahahha) sono così io lo dovresti sapere

G: Un altro aspetto di te che sembra uscire dai suoni che componi è una specie di attaccamento a tutti i discorsi che riguardano la vita da ragazzo di provincia. Si può dire che tra te e la provincia ci sia un rapporto di odio e amore?

M: Certo hai colto il punto. Ci sono volte che vorrei scappare da tutto pero' questi luoghi dove sono nato, cresciuto e che mi hanno anche formato artisticamente sono sempre vivi in me e alla fine di tutto faccio fatica ad andarmene

G: Ti ricordi dove ti trovavi la prima volta che hai scritto una canzone e quale sensazione hai provato mentre la componevi?

M: Penso di essere stato in camera mia anche se i primi versi li scrissi in corriera per Ferrara e la canzone non ricordo se fosse stata "il ciclo" o "la nostra ruggine" comunque le sensazioni le sentivo di più' dal vivo davanti alla gente. Ho dei bei ricordi di quel periodo ... in camera provai una sensazione di libertà, mi sentivo strano, erano le mie prime cose e non ci credevo ancora. Poi penso che fossi pure ubriaco

G: Un misto tra ebrezza e volo sentimentale. E provi ancora questo senso di libertà ogni volta che suoni davanti a qualcuno?

M: E sì sempre ora più' di prima perché' ora e' tutto diverso…ora siamo cresciuti

G: In pratica hai trovato la libertà componendo canzoni che sembrano parlare di una ricerca di quest'ultima e questo crea un bel connubio a mio avviso. Per quanto riguarda l'essere cresciuti è vero ... e crescendo si cambia, si evolve, si diventa qualcosa di più a fuoco o di più sfocato. Tu ti senti più a fuoco o più sfocato in questo momento? Voglio dire ... il Milo che sentiamo cantare oggi è rappresentato in tutto e per tutto dalle canzoni che scrive o c'è anche qualcosa che viene romanzato nelle sensazioni o nelle immagini che racconta?

M: Penso la seconda ipotesi. Il romanzare rimane sempre

G: Fa parte del tuo modo di scrivere quindi paradossalmente ti rappresenta anche se è romanzato ma dimmi, curiosità, c'è una canzone (tra le tue) che preferisci e una canzone che invece (sempre tra le tue) non senti più tua come quando l'hai scritta?

M: Le mie preferite penso che siano "post adolescenziale" e "il ciclo" invece quella che non sento più' e' nera

G: E invece una canzone di altri che avresti voluto scrivere tu?

M: A parte certi pezzi dei Blink, dei Verdena e moltri altri sono indeciso tra "Frosinone" di Calcutta e "Milano" di Carboni. Suggestivi anche i video di entrambi

G: Mi pare di capire che "mainstream" di Calcutta sia diventato per te un disco molto importante? Forse perché lo senti vicino (artisticamente) alle sensazioni che cerchi di raccontare anche tu?

M: Certo secondo me e' uno dei dischi più' belli degli ultimi anni dopo "canzoni da spiaggia deturpata"

G: Quello è stato un disco che ha cambiato le carte in tavola della musica indie in Italia. Dalla copertina, ai testi, ai pezzi. Forse è l'album di Vasco Brondi più bello

M: Certo. E' un disco importantissimo per gli anni zero. L'unico che vale la pena di ricomprare sempre

G: Chissà se un giorno ascolteremo PSR feat. Le Luci Della Centrale Elettrica ... sarebbe bello

M: Un sogno

G: Faccio bene a chiamarti PSR? O adesso preferisci La Bassa?

M: Come vuoi pero' il nome che userò d'ora in poi e' la bassa o puoi chiamarmi semplicemente milo. Un bel titolo per un pezzo autobiografico

G: Però un pochino di Piccolo Spazio Riflessioni ci sarà sempre nei tuoi pezzi non credi? Comunque sì hai ragione è un bel titolo (uahah)

M: Sì forse hai ragione

G: Diciamo che ora sei Milo che racconta La Bassa da quando era PSR a oggi? (uahah)

M: Ci può stare

G: Grazie per questa bella chiacchierata. Alla prossima Milo!

M: Grazie a te caro. Grazie come sempre…ciao.


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


giovedì 25 maggio 2017

#4 chiacchierata emozionale con Lorenzo Sirani Fornasini

Conversazione emozionale di Gianpaolo Buonafede con Lorenzo "lollo" Sirani Fornasini: Musicista/Compositore/Arrangiatore di Bologna. Bassista della band "HavenLost", partecipante al progetto "Bridgend Project", diplomato con Higher national Diploma presso Music Accademy, in basso rock all'accademia AFM John Bonham di Bologna, laureando in Bass to Rock.


G: Ciao Lorenzo sei in forma? Come sta il tuo basso elettrico?

L: tutto bene dai e tu? Ah lui è sempre carico!

G: Bene dai grazie. Ormai gira e rigira hai passato tre quarti di vita con il tuo strumento. Ti ricordi la prima volta che vi siete incontrati?

L: Allora, la prima volta che ho incontrato il mio compagno di viaggio è stato praticamente 20 anni fa, 19 esattamente, avevo 6 anni: andai a trovare i miei zii, ci fecero visitare la casa e vidi per la prima volta, nello studio di mio zio, un basso. Subito ne fui colpito e attirato. Da li a pochi anni presi la mia prima lezione di basso (ovviamente a 6 anni è impossibile suonare il basso, date le dimensioni eheheh). E da quel momento non ci hanno più separati

G: Allora hanno ragione quelli che dicono che il primo (vero) grande amore non si scorda mai? Se poi dopo un lungo corteggiamento si riesce pure a conquistarlo la vita è decisa. Da quel girono ti sei detto "voglio diventare un bassista" e ce l'hai fatta!

L: Si certo, è vero! Per me col basso è stato più un colpo di fulmine. A dire il vero io da piccolino volevo diventare batterista, però poi da quel giorno è cambiato tutto. Però vabbè non mi sono allontanato molto (eheheh). Sì, sono un bassista, ma non si finisce mai di imparare. Io, rispetto ai grandi sono ancora un'unghia del mignolo del piede, la strada è ancora lunga ma molto dolce

G: Sempre musicista sei! (uahah) basta che non ti chiamino chitarrista ... se no ti offendi! Esiste ancora questa simpatica "diatriba" tra chitarristi e bassisti?

L: (Ahahaha!) Beh esiste più che altro per prendersi in giro tra musicisti. Io credo che ognuno, all'interno di una band, orchestra quartetto ecc sia importante e indispensabile a modo suo. Quindi una vera e propria "diatriba" non esiste e non credo sia mai esistita. Però è simpatico credere che ci sia per scherzare tra amici e musicisti

G: Assolutamente. Concordo con te. Però questi diciamo battibecchi fanno bene secondo me perché creano un ambiente goliardico intorno al progetto e certe volte alleggeriscono il carico di stress che ruota intorno alla realizzazione di un progetto. Penso che lo "stress dell'artista" sia ancora un forte motivo di discussione per certe persone. Come quando dici che per lavoro fai musica e subito dopo ti chiedono "sì ma di lavoro vero?". Tu come la vivi questa cosa del dimostrare che fare musica (ad un certo punto) diventa un lavoro vero e proprio?

L: Eh esatto. Beh si un po' di alleggerimento di tensione fa sempre bene, in qualunque lavoro credo ma in quello del musicista ancora di più. Purtroppo in questo paese il senso del lavoro del musicista è ancora molto estraneo ma non credo di dover dimostrare nulla a nessuno (ehehe!!). No vabbè a parte gli scherzi è molto frustrante dover sempre spiegare il vero lavoro del musicista alle persone che non ci sono dentro o ad artisti in generale, come magari pittori o scrittori è molto frustrante dover sempre spiegare il vero lavoro del musicista alle persone che non ci sono dentro o ad artisti in generale, come magari pittori o scrittori

G: Io toglierei il molto. E' estraneo e basta. Perché non si rendono conto di quanto lavoro ci sia dietro un singolo suono. Sentono una canzone e tutti pensano "posso farlo anche io non ci vuole niente" e allora perché non si fanno tutti avanti?

L: Più che altro mi sento sempre dire "Eh ma che cosa fai il musicista a fare se non suoni mai in giro". Il problema è che l'80% delle persone non sa che ci sono lunghe sessioni di studio di registrazione, di studio personale, preproduzione, preparazione delle coreografie e tutto. Quindi è molto difficile spiegare alle persone cosa vuol dire essere musicista. Però quando poi vieni citato su La Repubblica arrivano le soddisfazioni!

G: ... e le soddisfazioni sollevano sempre lo spirito. Però mi ha colpito questa cosa che hai detto sul fatto che non capiscano il lavoro del musicista addirittura pittori e scrittori e per un semplice motivo: anche loro fanno qualcosa di artistico nella vita e dovrebbero essere i primi a capire le sensazioni di chi ha messo la vita a disposizione dell'arte. E' un poco come sentirsi soli in un certo senso non credi?

L: Beh si, l'artista in se è sempre un po' solitario, però se la tua arte, la tua musica ti accompagna nei tuoi viaggi mentali, spirituali e artistici non si è mai soli. Poi ovviamente ci sono sempre persone che ti stanno vicino e ti sostengono (almeno nel mio caso)

G: Questo è importante. Però è strano ... ci sono così tanti artisti al mondo che è brutto pensare ci sia solo la "via solitaria" come via possibile. Proprio perchè al mondo gli artisti sono tanti pensi che ci sia meritocrazia nella musica in questo caso italiana?

L: Purtroppo la musica non va molto bene in Italia perchè appunto ci sono personaggi che dicono "posso farlo anche io non ci vuole niente" quindi consegnano prodotti scadenti, a basso prezzo. E i musicisti che lavorano e ci vivono di quello si sentono dire dai gestori "Ah ma loro mi fanno le cover di Ligabue a 50 euro in 5 prendo loro, tu mi chiedi troppo per musica indipendente". Nella musica diciamo delle "Major" quindi Sony, Warner ecc invece è un po' strano. C'è sempre purtroppo un discorso di raccomandazione ecc, però credo che nonostante quello se uno arriva a quei livelli, tiene botta e va avanti anche se raccomandato un minimo deve aver studiato e sapere quello di cui sta parlando

G: Quindi tu non escludi la possibilità di firmare con una major? Da ciò che dici non hai quel disprezzo velato che hanno quasi tutti (nell'underground) nei confronti di quest'ultime ... o sbaglio?

L: Beh diciamo che come tutti direi che se una Major mi facesse una proposta di contratto io ci penserei ben 50 volte prima di rifiutarlo. E no io non ho assolutamente disprezzo per le Major e non credo che i miei colleghi debbano averne. Purtroppo le Major devono seguire le tendenze del paese in cui sono stanziate. Sony, Warner ecc in Italia purtroppo devono seguire i gusti degli italiani (dico purtroppo in ambito al mio genere assolutamente non perchè i gusti degli italiani siano strani, anche se a volte lo penso ahahahah), come la Nuclear Blast tedesca segue i gusti di tendenza dei tedeschi. Quindi si, le Major sono delle boe dove uno deve puntare ad arrivare a mio parere e con questo non voglio fare il moralista dicendo "Ah si  tutti fuori dall'Italia, paese di merda". L'italia è il paese più bello del mondo. La patria dell'arte

G: E' bello trovare qualcuno che ammette di non avere paura a diventare commerciale (uahah). Scherzo ovviamente.

L: Beh dal momento che tu vuoi "vendere" la tua musica o la tua arte diventi commerciale è comunque un nostro modo di vivere e tu lo sai bene (eheh!)

G: Sì decisamente (uahah). Per quanto riguarda l'Italia meno male che non sono l'unico a pensarla così! L'Italia è veramente la patria dell'arte però, purtroppo, se n'è dimenticata.
Vedo un oceano di artisti, un mare di invenzioni creative, un cielo di progetti con delle basi solide ma ... non mi pare di vedere una vera e propria valorizzazione di questo patrimonio artistico ed ovviamente parlo di quello ancora da scoprire e non di quello già scoperto. Tu ti senti valorizzato, spronato o anche solo aiutato a fare musica diciamo dall'Italia?

L: Beh allora come musicista in Italia ci sono molte agevolazioni, scuole, negozi ecc diciamo che la musica non è fuori dall'Italia assolutamente no. Io sono anche un appassionato di musica classica e quello è un patrimonio nostro italiano che ci invidiano e ci imitano in tutto il mondo. Purtroppo in italia non c'è molto la cultura del Rock e del Metal, quindi si in quel ambito non sono molto aiutato dall'Italia ma non credo che sia colpa sua. E' un po' come il cibo! Se vivessi in un altro paese come magari le Americhe non avrò mai una cultura culinaria come in Italia o in Francia. quindi li è solo questione di cultura credo

G: Sì in effetti forse hai ragione. Probabilmente è un discorso che andrebbe fatto solo riguardo ad un certo tipo di musica e non a tutta la musica in generale. Ora che ci penso il pop italiano è aiutato tantissimo dai programmi televisivi, dalle radio, dai giornali ecc ecc ... mentre il metal (il tuo genere), salvo alcuni casi, sembra quasi fare paura ... ma perché secondo te?

L: Esatto e ultimamente ho anche notato molta più apertura in questi ultimi 10 anni. Prima degli anni 2000 nelle canzoni pop era difficilissimo trovare riff aggressivi, chitarre distorte ecc, ora invece basta sentire i Negramaro, loro hanno molti riff comunque tendenti all'hardrock con ovviamente parti tipiche pop italiano. si molti programmi radio giornali ecc danno una gran mano al pop e questo è un bene perchè è comunque la nostra cultura. Per il metal in Italia purtroppo per me è soprattutto un discorso religioso. Passerò per il blasfemo ma purtroppo la Chiesa ha una fortissima influenza sull'arte in Italia e di sicuro il metal con suoni duri aggressivi, voci cantate in Growl e Scream, ricordano i demoni alla Chiesa. Purtroppo come abbiamo le cose belle della nostra cultura abbiamo anche questa chiusura mentale inculcataci dalla chiesa. Purtroppo loro agiscono sulle major, perchè io parlo con molte persone e molti musicisti e ci sono tantissime persone che adorano e ascoltano metal, quindi ci sarebbe anche la gente che finanzierebbe il metal in Italia, me compreso

G: In effetti ci sono tantissime serate di gruppi metal (penso) in tutta Italia e forse è come dici tu o forse molto più semplicemente le persone non sono ancora pronte del tutto a questo genere. Anche il rap fino a poco tempo fa non era ben visto mentre ora è uno dei generi predominanti nel panorama italiano anche se, speriamo di no o speriamo di sì (dipende dai casi), forse è soltanto un fuoco di paglia

L: Infatti delle aperture nel mondo musicale italiano ci sono state, però purtroppo il rap è un genere comunque "giovane" in confronto al metal. Credo che il rap si sia fatto la sua strada molto bene, adeguandosi alle culture dei paesi in cui si è formato e non lo vedo come un fuoco di paglia in Italia. Comunque ridendo e scherzando sono quasi 30 anni che il rap gira in Italia. Poi io purtroppo sono un po' ignorante sul genere ma partendo dagli Articolo 31 negli anni 90 fino ad ora con lo stesso J-Ax non ci ha mai abbandonato, ovviamente è un rap diverso dal rap americano. Ma se fosse come il loro non avrebbe fatto successo qui in Italia! Il Rap italiano comunque è nostro è nostra invenzione e dobbiamo esserne "orgogliosi". Comunque molti Big hanno provato a portare il rock e metal nel mondo italiano come i Litfiba, Timoria anche gli stessi Negramaro, ma comunque purtroppo si sono dovuti adeguare alla cultura e alle chiusure ecclesiastiche

G: Quindi è vero che a qualche compromesso bisogna per forza scendere per fare musica ad un livello più alto? Facendo sempre un discorso italiano ...

L: Certo! Sia in Italia ma anche all'estero, tutte le Major o case discografiche di alto livello ti danno compromessi, vedi solo i Guns'n'roses, loro si detestavano l'uno con l'altro ma per la Major loro dovevano continuare assieme e così è stato fatto. Tutt'al più che stanno facendo una riunione inutile a mio parere. Se non vuoi farti dare dei paletti o se non vuoi giungere a compromessi nei livelli alti devi o aprirti una etichetta o casa discografica tua e riuscire ad arrivare il loro irraggiungibili livelli o fare come Burzum, un cantate Black metal norvegese il quale si è fatto una nomea seguendo fin troppo alla lettera gli ideali del Black metal andando tra l'altro in prigione svariate volte

G: Questo discorso dei paletti e compromessi delle major mi fa venire in mente il video della canzone "still waiting" dei Sum 41 te lo ricordi?

L: Onestamente no (eheheh) vado subito a vederlo

G: (uahah)

L: Ecco a proposito dei Sum41 loro nonostante siano sotto Major sono riusciti a fare ciò che meglio volevano, sbeffeggiando magari anche le Major stesse

G: In pratica sono rimasti fedeli a loro stessi ma, non per essere complottista, come facciamo a sapere che non sia stata proprio la major a suggerire ai Sum un atteggiamento del genere che pare sbeffeggiare le major? (uahah)

L: Sicuramente è così, però sono andato a sentire molto tempo fa dei loro demo (non ricordo neanche come feci a trovarli) e onestamente non erano diversi da quello che sono ora. Poi sicuramente le Major c'hanno marciato sopra, però credo che sia farina dei loro sacchi! Magari mi sbaglio eh! (ehehe)

G: O magari no! (uahah) ma quindi tu punti a questo? A fare musica ad un livello alto ma senza compromettere quello che sei? So che sembra una domanda stupida ma in realtà penso che invece molti siano disposti (restando in tema) a cambiare un poco se stessi per arrivare prima ... o arrivare e basta ...

L: Beh diciamo che io vorrei portare la mia musica in giro e magari riuscire a camparci, però non credo di essere disposto a cambiare il mio progetto per raggiungere il successo assoluto. Sicuro non sono ipocrita, e se viene una Major da me Lorenzo Sirani Fornasini e mi dice che c'è Fedez o Arisa che hanno bisogno di un bassista o vengo a sapere di un provino per uno di loro due come bassista lo vado a fare di corsa! Ovviamente io sono un musicista, la musica è bella tutta. Poi io sono uno che adora il metal e il mio progetto primario è metal, ma credo che se uno come me che studia da tanti anni si lascia scappare un'occasione come andare a suonare con un Big anche se non del tuo genere sia un pazzo, nel senso buono del termine. Io non punto al successo assoluto, ma punto a vivere di musica in tutto per tutto!

G: Assolutamente. Le occasioni vanno colte al balzo e come dici tu sarebbe davvero stupido rifiutare certe opportunità. Dalle tue parole si percepisce chiaro e tondo che la tua vita è basata sulla musica e mi piacerebbe sapere a quantificare la tua passione: Quanto ti piace suonare da zero a dieci?

L: Si può dire 100? (ehehehe)

G: Certo che sì. E' la risposta che mi aspettavo! (uahah) E sapresti descrivere la musica di Lorenzo Sirani Fornasini usando una sola parola?

L: Hmm... Non saprei, direi però Amore

G: Grazie per aver scambiato queste quattro chiacchiere con me. E' stato un piacere. Buona giornata!

L: Grazie a te! Anche per me è stato un piacere! Ciao e buona giornata anche a te!


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta


martedì 23 maggio 2017

#3 chiacchierata emozionale con Elhaven

Chiacchierata Emozionale di Gianpaolo Buonafede con Mattia Crobeddu in arte Elhaven/Eleven Empire Beatz: Rapper/Beatmaker di Iglesias (Sardegna Meridionale),cofondatore della Paranoid Label e creatore di Rapgrind Magazine.


G: Ciao Mattia! sai una cosa? Ho notato che da un po' di tempo a questa parte ti stai esprimendo molto con i beat ... quasi come se il beat fosse la tua voce e i suoni fossero le tue parole ... c'è qualcosa di poetico in tutto questo non trovi?

M: Eh si bro,direi..spesso la sola musica riesce a dire tutto,basti pensare tutti i compositori a livello internazionale,come da una composizione riescono ad emozionare

G: Vero. In qualche modo si crea un atmosfera unica che non sempre necessita di una voce. A volte sono proprio (come dicevo prima) gli stessi suoni a diventare voci e nel tuo caso, correggimi se sbaglio, voci di altri che si trasformano in qualcosa di diverso ... in voci nuove

M: Esatto ho messo su un lavoro strumentale con questa idea,si chiama perspectives,aveva l'idea di un viaggio quasi selvaggio nella natura,ispirato dal film Into The Wild,infatti per quel progetto..parecchi mi hanno detto che non riuscivano a rapparci su,proprio perchè reputavano insensato prendere un pezzo di un complesso ben definito,infatti sono rimasto felice proprio perchè tale senso è stato colto

G: Me lo ricordo. E' stato un passo importante per te quel disco. Forse è stato quello che ti ha permesso di dimostrare a tutti che potevi vincere nel metaforico "braccio di ferro" della musica rap anche come produttore

M: Beh diciamo che sono pochissime le persone che mettono su album strumentali,per come la vedo io..c'e chi mette su dei beatape,ma raccolte di beat prodotti e messi in una cartella...io invece ho avviato sto progetto con l'intento vero e proprio di ragionare con la stessa ideologia dei miei dischi rappati, quindi con un concept,un'idea di fondo e un richiamo tra una strumentale e l'altra...ed è stato diciamo il momento che mi ha portato alla decisione di continuare con i beat,ma anche per far capire che 7 beat con un'idea hanno lo stesso messaggio di un disco dove ci metti la voce,spesso il silenzio può dire tante cose,e perspectives è proprio questo: un disco silenzioso,la mia voce c'e ma va cercata

G: Questa cosa che hai detto è molto bella. Mi riferisco all'ultima frase. La tua voce c'è però bisogna cercarla ... sembra quasi il passaggio di una poesia. Ti diverti ancora a scrivere?

M: (eheh) sì anche perchè è vero. Riguardo lo scrivere invece scrivo molto di meno rispetto a prima,per chi mi conosce sa il malessere che ho avuto negli anni scorsi,e diciamo che lo scrivere era proprio una cura psicoterapeutica,quando ne sono uscito, scrivere le paranoie non era più necessario..cosi ho cominciato a scrivere pezzi più con i contenuti forti,come visione del mondo,visione della scena rap attuale,quando vedevo o leggevo cose relative al campo del mistico/esoterico,quello che leggevo lo tramutavo in un pezzo (Vedi Rosacroce),Quindi scrivo per passione e per staccare la spina dal lavoro del Beatmaker perchè mi prende molto tempo

G: Sembra quasi un discorso del tipo "il beat è la moglie e la penna l'amante" ma so che non è così (ahah) quindi capisco cosa vuoi dire. Stai facendo tanta strada e tanta ne hai ancora da fare e forse i momenti diciamo critici servono a rendere più soddisfacente il possibile raggiungimento del traguardo no?
Una cosa: posso vantarmi di aver contribuito pure io alla tua crescita? (ahah)

M: (ahah) ma certo fai pure,diciamo che gli amici e collaboratori mi hanno aiutato parecchio per crearmi questo pensiero musicale,però ti dirò la strada è ancora molto lunga,e la sto percorrendo con la massima umiltà, infatti mi dicono che sono "strano" che nonostante i numeri ottenuti in più occasioni,specialmente con gli amici di Hipstrumentals e YourRapBeatsTV,riesco comunque a non dare peso a tutto quello,questo perchè penso ottenere numeri che sono tanti per un'emergente non vuol dire niente,sono piccole soddisfazioni che magari puoi menzionare nella tua biografia quando l'aggiorni,ma i numeri sono tutto e niente,onestamente vedo l'effetto che fanno questi ai Rappers,e rimango sbalordito,io fortunatamente non vedo questo fascino,quindi per questo percorro questa strada avviata positivamente ma con i piedi ben saldi senza viaggi o senza egocentrismi vari

G: L'umiltà deve essere alla base di ogni cosa. Se poi consideriamo il fatto che tu fai un tipo di musica che segue sia la (passami il termine) moda del momento, sia il sapore retrò del genere stesso e sopra ogni cosa la tua emotività ... possiamo dire che montarsi la testa non sarebbe di certo qualcosa di essenziale per la tua crescita artistica.
Al giorno d'oggi però possiamo dire che certe "paure" che avevi le hai superate o sono ancora lì, in agguato, ad aspettarti?

M: Diciamo che non serve in qualsiasi contesto,anche perchè se prendi una strada troppo gasato dando per scontato tutto,ma non con i piedi per terra rischi di schiantarti e di rovinare il lavoro che porti dietro da anni..riguardo le paure,posso dirti che ci sono,nel corso del tempo ho solo imparato a domarle e controllarle,quindi se in un tempo queste mi creavano malesseri fisici e mentali,adesso non più,ci sono ancora però..ma credo me le porterò dietro per tutta la vita

G: Mai dire mai. Tutta la vita è tanto tempo ... non credi che prima o poi riuscirai a trovare il modo per allontanarle da te definitivamente? In certi casi forse basta solo un pizzico d'amore ... per l'arte, per una persona, per la vita stessa ... o la pensi diversamente?

M: Forse,però ti dirò..chi passa queste cose una volta uscito,vede il mondo con un'ottica diversa..sotto sotto ti resta dentro,un po come svegliarsi da un coma dopo tanti anni,e quando ti risvegli vedi tutto in una maniera ordinata e non come l'avevi lasciata. Allontanare le paure?? non credo. Forse perchè la paura fa parte dell'essere umano,e onestamente devo molto a loro..mi hanno dato una bella risvegliata,mi hanno fatto vedere cose che prima non vedevo,mi hanno portato a scegliermi le persone giuste,quindi devo molto a loro anche se mi hanno fatto vedere il nono cerchio dell'inferno,mi hanno dato una consapevolezza che prima non avevo,quindi perchè allontanarle? per ricascare negli stessi errori che hanno indotto robe come gli attacchi di panico?..ormai mi piace pensare che fanno parte di me,e come ogni parte di noi stessi, pregio o difetto,bella cosa o brutta cosa che sia bisogna accettarla

G: E' un punto di vista decisamente interessante. Mi hai preso alla provvista con questa risposta perché non è da tutti accettarsi al cento per cento ... paure comprese. Quindi tutto questo marasma di emozioni che compongono la tua persona diventano legna per il tuo fuoco, combustibile per i tuoi suoni, quasi un componimento nel componimento. Oggi ho scoperto un lato di te che forse hai tenuto nascosto o semplicemente non avevo notato prima. Toglimi una curiosità ... qual è la tua paura più grande? Puoi anche rispondermi con un semplice e diretto "fatti gli affari tuoi" se vuoi ... lo sai che non mi offendo

M: Diciamo che si certi malesseri,sensazioni e robe varie, pure l'accettazione di determinate cose, sono diventate un crossover per la mia musica. Dal momento che metto molto del mio carattere nei miei lavori,sia strumentali che cantati..ogni canzone o progetto,beat o beatape anche quello più commerciale adatto all'industria ha pezzi di me,riguardo la paura...preferisco tenerlo per me,non è un tasto che mi piace condividere (ahah)

G: Tranquillo. E' comprensibile e lecito quindi non ti chiederò altro a riguardo. Perdona la mia voglia di scavare diciamo a fondo dell'argomento.
Parlando dei tuoi beat questo crossover, come lo hai definito tu, si sente ... e tanto. Proprio per questo mi chiedo se ci sia uno strumento musicale (uno qualsiasi) che rappresenta in tutto e per tutto Mattia ... a livello di suono intendo ...

M: Diciamo che gli strumenti che mi rispecchiano maggiormente sono il pianoforte e i violini Questo perchè sono strumenti che possono essere visti su ottica rilassante dove assieme ti fanno addormentare ma assieme possono anche far nascere composizioni toste e aggressive,quindi, ritengo la combinazione di questi due il mio carattere che può essere calmo e equilibrato ma a volte aggressivo e impulsivo. Infatti piano e violini sono gli strumenti che uso di più per i miei beat

G: Diciamo che cerchi di premere i tasti giusti della vita pizzicando le corde giuste dei tuoi beat?

M: Esattamente possiamo guardarla così

G: Grazie per questa bella chiacchierata. Mi hai fatto venire in mente una canzone di "Brunori SAS" che si chiama "canzoni contro la paura". Se non la conosci potrebbe essere un ottimo spunto per qualche beat nuovo. Buona giornata

M: Grazie a te. E' stata molto illuminante. Buona giornata.


Elaborazione grafica di Alessia Santangeletta